giovedì 6 giugno 2013

Imparare ad osservarsi

I Maestri spirituali ci dicono che dentro ognuno di noi esiste un Osservatore Silenzioso, che ci osserva agire senza giudicare.
E' un essere pieno di consapevolezza, presente. E' il Sé Superiore.

Ma noi, identificati come siamo nei nostri corpi, nella nostra mente, nei nostri pensieri, negli schemi di comportamento pieni di reazioni automatiche e memorie, preoccupati di aderire a un qualche modello - esterno, condizionato dagli altri o proveniente dai nostri ideali di perfezione che sia - ce ne dimentichiamo.
Lo mettiamo a tacere.

Spesso ci tormentiamo con giudizi, aspettative, bilanci di vita che ci angosciano perché quasi mai corrispondono a ciò che vorremmo. Finiamo per chiederci dove stiamo sbagliando, cosa potremmo fare per migliorare le cose.

I Maestri, dicono che tutto ciò che dobbiamo fare per diventare consapevoli e uscire dagli schemi che ci imbrigliano, che non ci permettono di essere davvero noi stessi, di realizzare il nostro Sé - che non corrisponde ai desideri dell'Ego - è OSSERVARE.

OSSERVARSI.
Senza giudizio. Senza fare bilanci. Senza reagire in modo automatico agli eventi e alle persone.

Difficile. Ma non impossibile. 
Ma ne vale la pena, perché ci rende liberi. Spezza le catene.
Foto dell'autrice

Provate per un giorno intero, se potete, ad osservarvi facendo un passo indietro. Come se davvero poteste arretrare un pochino dalla vostra maschera - la personalità.

Siate un osservatore silenzioso. Lasciate che la vostra vita accada senza provare a tirare le redini.
Sforzatevi di astenervi dal giudizio, dai programmi, dal senso del dovere. Astenetevi dalla paura del giudizio degli altri.
Siate e basta.

Apprezzatevi per quello che siete.

Non siete una persona. Siete un'entità che abita un corpo.

Guardatevi vivere. Semplicemente.
Smetterete di lamentarvi, di sentirvi sbagliati, di criticarvi.
Comincerete ad accettarvi.
E ad amarvi.


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