venerdì 29 gennaio 2016

Le forze antagoniste

Una Legge universale dice che quanto più siamo decisi ad andare in una direzione, tanto più ci arrivano delle forze antagoniste a sbarrarci il cammino. 
Invece di arrabbiarci pestando i piedi considerando la cosa ingiusta, visto che non la possiamo cambiare, la cosa più saggia da fare è sfruttare la cosa a nostro vantaggio. 

Intanto, avere una forza antagonista che ci mette il bastone tra le ruote è una bella sfida a comprendere quanto amiamo il nostro percorso di vita, quanto davvero lo sentiamo nostro nell'anima, ma soprattutto ci tira fuori la grinta.
Questo non significa lottare contro la forza antagonista - ne usciremmo sconfitti - ma essere più scaltri di lei, conoscerla, osservarla, scansarla come si fa nelle arti marziali.
Più le diamo importanza e più prende potere, togliendoci energia. 
Se invece la affrontiamo senza timore, centrati, impassibili, si allontanerà da noi. Non le avremo dato nutrimento né con la paura né con la rabbia o l'opposizione aperta. Anzi, una buona dose di ironia è l'arma più letale che ci sia. 

Energia - Foto dell'autrice
In fondo, nulla viene per nuocerci ma per insegnarci qualcosa, nel bene o nel male. Quanto più sentiamo che qualcosa o qualcuno ci respinge, più possiamo stare certi che siamo sul sentiero giusto. Perché andare verso la propria libertà emotiva alle forze antagoniste, chiaramente, non piace per nulla. Gli outsider fanno paura perché non si fanno agganciare dal gruppo/egregora/moda/partito politico, ecc. Che poi alla fine sempre egregore sono, tutti. (Per chi non sapesse cos'è un'egregora sappia che è un'entità formata dall'energia psichica di più persone, in poche parole una forma-pensiero).

La differenza sta, però, nel sapere che non bisogna andare contro solo per partito preso, solo per essere diversi, o non faremo che il gioco delle forze antagoniste che avranno maggiori ragioni per sbarrarci la strada verso noi stessi, il nostro Sé autentico.

Infatti essere guerrieri di luce significa proprio essere centrati e attenti, impassibili e coraggiosi, non sbraitare contro questa o quella forza antagonista cercando di prenderla a pugni.
Molti confondono la figura del guerriero vero, autentico con il rissoso/guerrafondaio, associando il termine guerriero a guerra
Ma i saggi sanno che il vero guerriero ha prima di tutto affossato i propri demoni e solo dalla sua centratura di Cuore può arrivare la Forza interiore che affossa tutte le forze antagoniste. Senza rabbia. Senza muscoli. 


giovedì 21 gennaio 2016

CI SIAMO ROTTI IL CAZZO

Sì, avete letto bene il titolo. Oggi esordisco con una parolaccia, ma la scrivo senza rabbia. 
E' che io e altri come me che hanno consacrato la propria esistenza al Risveglio della Coscienza, siamo un po' stufi di continuare a vedere post sui social in cui si parla di Unità col Divino, Legge dello Specchio, lasciar andare la rabbia, di pace interiore, ma in sostanza si resta lì davanti allo schermo del computer o del cellulare a usare gran belle parole, citazioni stupende, a organizzare eventi yoga, ecc. 

E poi? Cosa fate davvero, in concreto, per cambiare le cose che ancora non funzionano nel mondo? E' vero che tutto è un nostro specchio, ma non avete mai pensato che, proprio perché abbiamo scelto di incarnarci nella materia, c'è anche bisogno di scendere in campo a sporcarsi le mani? Di prendersi delle responsabilità e agire di persona?


Gabbia medievale - Foto dell'autrice
E' comodo, dalle piume del nostro divano, dal calduccio di casetta nostra, pontificare sul guerriero spirituale, l'autodisciplina, la Volontà.
Siamo in un'epoca molto oscura, più di quanto si possa forse immaginare, perché non ci sono più dittatori con un volto, un palazzo, che possiamo sempre rovesciare e ghigliottinare come nei secoli passati.
Ora i dittatori si sono fatti furbi, sono attori strepitosi, che fingono di darti un sacco di libertà, di espressione (i social, la tv), di movimento, economica (le carte di credito), di istruzione, ecc. 
Le dittature moderne sono sottili, molto raffinate, perché chi ne è a capo conosce bene l'essere umano e il suo sonno meccanico, e farà di tutto per mantenerlo in tale stato, con ogni mezzo, anche quelli apparentemente più improbabili.

E' vero che tempo fa ho scritto un post in cui dicevo che il complottismo, soprattutto se vissuto con ansia e rabbia, lascia il tempo che trova, anzi, rafforza lo stato di paura e stress che ci rende ancora più vulnerabili. Infatti bisogna usare un'energia diversa: l'impeto guerriero.

Voglio farvi capire che non è solo divulgando informazioni e inviti ai corsi di Risveglio che la gente si sveglierà davvero. Queste sono solo pillole di caffeina in un mondo di gente in sonno comatoso.

E quindi?, vi chiederete. Quindi c'è bisogno di gesti forti, di rottura, scomodi, che diano una scrollata alla gente che dorme. Tanto solo chi è pronto per iniziare a svegliarsi recepirà il messaggio, quindi non esaltatevi troppo. 
Non sto facendo riferimento alla violenza, lo puntualizzo perché di questi tempi, dopo il caso eclatante di Erri De Luca, gli scrittori rischiano processi penali per il semplice fatto di aver espresso un dissenso che viene subito scambiato per incitazione alla violenza fisica. 

Sto invitando i miei lettori a fare qualcosa di più che condividere
Ribelle - Foto dell'autrice
bei post su Facebook e Twitter. Li sto invitando a essere ribelli coraggiosi che un giorno si alzano e decidono di fare dei gesti poetici, teatrali, di Bellezza, eroici, per lasciare un segno nelle coscienze e contribuire a far sì che la gente cominci a farsi delle domande sulla propria esistenza, sul senso delle cose, sui valori che stiamo perdendo, sulla nostra essenza.


Uscite di casa, andate nelle strade e nelle piazze, e date in vostro contributo per alzare il velo di Maia che obnubila la gente meccanica.
Siate eroici e poetici.
Siate i RIBELLI DEL NUOVO EONE.
Avete la mia benedizione.

martedì 12 gennaio 2016

Non siate corso-bulimici!

Con il diffondersi dell'interesse verso il Risveglio della Coscienza si sono moltiplicati corsi, operatori e metodi. Il che è un bene perché questo denota una forte richiesta che, evidentemente, parte da un necessità profonda che si manifesta.
Ed è un bene che ci siano vari metodi perché questi rispondono alle diverse esigenze e ai diversi stati di coscienza. 

Il problema è però che questo bombardamento mediatico sui social di corsi di ogni tipo, inviti ad eventi, nuovi personaggi che promettono rivoluzioni interiori, metodi vecchi e nuovi proposti in varie salse e con differenti nomi, rischia di ossessionarci.
Corso-bulimici - Foto dell'autrice
Si finisce per sentirsi in colpa se non si riesce a seguire tutti i corsi che si vorrebbe, perché ce ne sono molti di allettanti.

A volte capita che chi tiene un corso sia un amico e così ci si sente in dovere morale di non mancare perché se no magari lui si offende. Però se foste onesti con voi stessi sapreste che quel corso nemmeno vi interessa e sarebbe più coerente non frequentarlo anche se lo tiene un amico. E se lui si offende è un problema suo. 

Il consiglio che sento di dare ai miei lettori, è: non siate corso-bulimici! Trovate il vostro metodo, quello che più risuona con le vostre esigenze profonde del momento - basta sapersi ascoltare.
Non correte dietro a mille corsi, consigli, metodi, diete, guru. L'illusione di poter trovare una risposta all'esterno è roba vecchia. 
Non prendete per oro colato tutto ciò che vi arriva. 
Fate solo ciò che vi sembra necessario per conoscervi meglio e stare bene con voi stessi. 
Non è prendendo attestati in varie discipline e svenandovi a livello economico che imparerete a vedere il mondo con il Cuore aperto e la coscienza sveglia. Rischiate solo di fare confusione.

Non siate costantemente alla ricerca della Verità che vi salverà. Perché quella è già dentro di voi. 
State nel sentire, seguite l'istinto. 
Fate una cosa alla volta ma fatela bene, anima e corpo. 
Trovate il vostro metodo ideale e seguitelo finché vi serve.



venerdì 8 gennaio 2016

Le donne artemidiane

Nonostante una sempre maggiore parità tra i sessi e libertà femminile, è innegabile che esistano ancora modelli ancestrali che condizionano le donne, minando la propria autoaccettazione.
Ancora molti uomini, spesso involontariamente, rimproverano alle donne di non essere abbastanza femminili, di non avere un seno prosperoso - quasi fosse una colpa gravissima - di essere troppo mascoline, indipendenti e grintose. 
A volte il fatto che una donna sappia fare bene lavori maschili viene vissuto dall'altro sesso come un affronto che viene combattuto sminuendole o prendendole poco sul serio. Scrivo anche per esperienza personale.


Bronzetto sardo - Foto dell'autrice
Questo, a livello inconscio, continua a minare l'autostima delle donne che per varie ragioni karmiche sono nate con fisici androgini e poco propense a occuparsi volentieri delle attività tradizionali femminili, come lavori domestici, ricamo, cura dei pargoli o shopping. 
C'è un verme pericoloso che striscia dentro di esse portandole a credere di essere in qualche modo sbagliate, troppo mascoline, e quindi anche poco appetibili per il sesso opposto.

E' come se dentro di noi l'unico archetipo femminile possibile fosse la Grande Madre, quella accogliente, feconda, tutta curve e seno prosperoso. Ma con questo sentimento, sminuiamo tutte le altre dee archetipiche che convivono nel nostro inconscio collettivo. 
Dimentichiamo che esiste Estia, la mistica per eccellenza, Atena la combattiva, l'intellettuale, Artemide la selvatica, errabonda, inafferrabile.

In genere definisco artemidiane tutte quelle dal fisico androgino e dagli ideali di libertà individuale, fuori dagli schemi, perché è la divinità greca che riassume in sé gran parte delle caratteristiche delle donne contemporanee. Quelle che sono pronte ad alzare la voce se qualcosa non va nel loro mondo, invece di starsene zitte in un cantuccio ad occuparsi solo della gestione domestica come un tempo si conveniva alle donne cosiddette rispettabili.

Questo addomesticamento di millenni ci ha rese insicure, dubbiose, piene di contraddizioni. Spesso, purtroppo, molte donne barattano la propria natura indomabile artemidiana per il senso di sicurezza e cura da parte di un partner. Ma così si tradisce la propria natura guerresca.
Arciere sardo - Foto dell'autrice
Non c'è storia che tenga, se sei nata con un aspetto e un carattere combattivo, a volte duro, testardo, se ti adiri per le ingiustizie diventando sboccata, se te ne freghi dei belletti e dei vestiti firmati, se non sei capace di camminare sui tacchi a spillo e ti ecciti di più alla vista di un libro sul Risveglio, di un combattimento o alla vista di una ferramenta, non sei sbagliata. Sei semplicemente te stessa.

Sono contenta che nel settimo film della saga di Star Wars finalmente l'eroina sia una donna, una ragazza dai grandi poteri che sa cavarsela da sola, non si piange addosso, e quando serve riesce ad attingere a livello istintivo alla propria saggezza e ai propri talenti. Ebbene, mi auguro che questo personaggio, Rey, diventi per le nuove generazioni - ma non solo - quello che Luke Skywalker è stato per la mia: il modello del guerriero indomito che lotta con ogni mezzo per restare nel lato luminoso della Forza e non cadere nella tentazione del male. Il fatto che finalmente ci possano essere grandi jedi donna è un segnale importante.

Donne artemidiane: accettatevi per ciò che siete, perché siete perfette. Siete venute al mondo per portare la vostra grinta come esempio. Ce n'è più che mai bisogno!