Trasmuta la densità del corpo di dolore in leggerezza della gioia.
Autoritratto dell'autrice |
E anche questo è già stato scritto.
Ma ciò che colpisce nelle sue parole è l'attenzione al presente come trasmutazione alchemica.
Perché spiega che se affrontiamo questa sofferenza o ostacolo identificandoci con la mente - cosa che succede regolarmente - la risposta, la nostra reazione, deriva dal condizionamento del passato. Quindi saremo destinati a ripetere i nostri errori.
Agiremo in base a uno schema.
Se invece entriamo in ciò che proviamo in una situazione per noi difficile, saremo presenti a noi stessi, e la conseguente azione sarà mossa dallo stato di presenza. Staremo aderendo alla necessità del presente, non a schemi prestabiliti di cui siamo schiavi inconsapevoli.
Da uno stato di presenza, dunque, siamo in grado di agire appena la vita ci dà l'opportunità di farlo.
E l'azione conseguente, sarà la migliore possibile.
Perché nascerà dal Sé, non dai ricordi.
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