lunedì 5 maggio 2014

I giorni "storti"

Nel nostro modo di vivere la vita in base a reazioni, giudizi, fastidi, siamo portati a considerare alcuni giorni belli, altri brutti, in base alle nostre aspettative e alle emozioni del momento.

Se tutto va secondo i nostri piani ci sentiamo felici e pensiamo che la vita ci stia sorridendo perché ce lo siamo meritato, perché abbiamo fatto tutto come andava fatto e siamo stati premiati.

Foto dell'autrice
Ma se un giorno, nonostante il nostro impegno, qualcosa va storto, ecco che ricadiamo nel vittimismo e ci sentiamo perseguitati dalla sfiga.

In realtà, è l'Ego che come un bimbo capriccioso pretende solo giorni in cui splendiamo e veniamo ammirati, lodati, applauditi.

Per l'Anima, invece, c'è più da imparare nei giorni cosiddetti storti.
Perché quando qualcosa va storto abbiamo la possibilità di vedere. Vedere che energia stiamo usando, che pretese abbiamo nei nostri stessi confronti, quali sfide ci terrorizzano, quanto narcisismo stiamo accarezzando. 
Possiamo misurare la nostra aspettativa illusoria, la paura di fallire o di avere successo - che sono speculari - il senso fasullo di identità che ci illude di essere quella cosa che vogliamo dimostrare a tutti di essere, e se falliamo pensiamo di non esistere più. Di perdere la nostra identità.

Foto dell'autrice
Tutto questo è un dono.

I giorni storti sono lo specchio di ciò su cui ancora abbiamo da lavorare. Sono perfetti perché fondamentali per vederci davvero per ciò che siamo. Senza illusioni.

Solo da questa visione realistica di noi stessi possiamo cominciare a capire da dove cominciare a lavorare e perché.

Ad ogni giorno storto che viviamo dovremmo dire GRAZIE!

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