Nella vita quotidiana, le nostre sono più che altro reazioni. Pensiamo siano azioni nate da noi per un buon motivo, ma è quello che la mente si racconta da sola per non ammetter di non essere libera.
Se fossimo davvero liberi, potremmo assistere agli eventi della nostra esistenza senza esserne coinvolti emotivamente, e decidere cosa fare - se agire oppure no - ma anche come agire.
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Se lo fa con rabbia, imprecando contro il ladro, sentendosi paladino del bene, la sua è una reazione.
Se invece decide in base al suo sentire profondo che quella persona che scippa va fermata, senza giudicarla moralmente, allora la sua sarà davvero un'azione.
Ogni volta che reagiamo a qualcosa o a qualcuno, stiamo dando potere alla nostra mente, quindi a un dittatore, di fare di noi ciò che vuole.
Se sappiamo di essere qualcos'altro, cioè un'anima incarnata, che va al di là di ciò che appariamo, di ciò che pensiamo, delle emozioni che proviamo, allora sapremo anche distinguere le reazioni automatiche di cui i nostri corpi (mentale, emotivo, fisico) sono schiavi.
Se siamo identificati con la nostra anima, la dittatura non ha più alcun potere su di noi.
Ogni volta che sentiamo emergere l'istinto di reagire, osserviamo. Prendiamo tempo. Stiamo in quel sentire. Solo dopo esserci stati potremo capire qual è la cosa giusta da fare. Potremo intraprendere un'azione consapevole.
Sappiate che quando una persona dice, orgogliosa, di essere un tipo istintivo, quindi vero, senza maschere, è uguale a chi le maschere le indossa più apertamente.
Se sei istintivo, è probabile che tu sia schiavo inconsapevole delle tue emozioni e quindi reazioni.
Bisogna saper distinguere tra istinto ed intuito.
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