martedì 25 novembre 2014

Quando la paura scompare di colpo

Una cosa che ho imparato dalla vita e dal lavoro su di sé è che non sempre è necessario lavorare su una specifica paura o su un blocco in particolare per scioglierli. 
Il lavoro di risveglio della coscienza, se fatto costantemente, a 360 gradi, porta dei risultati che vanno spesso al di là della nostra immaginazione. E di colpo scopriamo che paure e blocchi che ci condizionavano fino al giorno prima non ci sono più. Svaniti in uno sbuffo di fumo.


Pitone acquerellato - Foto dell'autrice
Fin da bambina ho sofferto di erpetofobia, ovvero paura dei rettili. Non potevo nemmeno vedere un'immagine di serpente su un giornale o in un documentario senza stare male, mi si contorcevano le budella dal terrore, sentivo i sudori freddi affiorare sulla pelle come se fosse stato lì dal vivo. Se aprendo un giornale vedevo un serpente ritratto, scattava in me la reazione di sorpresa e paura, e non riuscivo più a leggerlo.

Quando a vent'anni sono andata in Thailandia in vacanza, una sera in un bar un tizio mi ha battuto sulla spalla per farmi voltare nella sua direzione, e quando l'ho guardato il serpente che aveva intorno al collo ha avvicinato il muso nella mia direzione, tirando fuori la lingua. Dopo aver lanciato un grido di terrore, sono scappata tra la folla e di notte non riuscivo a dormire, ossessionata da quell'immagine. Quando alla fine sono crollata per la stanchezza, sono stata preda di incubi brulicanti di serpenti minacciosi. 

Poi, tanti anni dopo, più di dieci, stavo lavorando da tempo su me stessa, riscoprendo il mio senso del potere personale, l'autostima, l'autodeterminazione, invischiata in vicende familiari difficili che andavano risolte trasmutando le mie energie bloccate.
Un giorno, ad una festa estiva, mentre camminavo tra la folla con mia figlia per mano, ho visto da lontano un ragazzo con un pitone al collo. Immediatamente qualcosa nella mia mente mi ha detto: Alt! Ferma, lì c'è un serpente, non puoi passare!
I miei corpi fisico ed emotivo hanno risposto: Embè? Che problema c'è?
Di colpo, stupita, mi sono resa conto che il mio corpo non ne aveva paura. Era solo la mente che restava al tempo in cui i serpenti mi terrorizzavano, ma nel frattempo io non avevo fatto nulla per risolvere quella paura specifica. Era scomparsa, semplicemente.


Pitone in black - Foto dell'autrice
Ho sentito una forte attrazione per l'animale, volevo vederlo da vicino e toccarlo. E' emersa una voglia irresistibile di accarezzarlo. E dopo aver preso tempo, conversando con il proprietario dell'animale - per essere sicura del mio sentire - e aver scoperto che era una femmina di pitone reale di pochi mesi, di nome Persefone (se non ricordo male), l'ho toccato. 
E' stata una della più grandi soddisfazioni della mia vita. Toccare un serpente e non solo scoprire che non lo temevo, ma che mi piaceva! Accarezzare un pitone è una sensazione tattile unica, un misto di ruvido e vellutato, e gommoso. E' affascinante.

Quel giorno, evidentemente, ero pronta per fare un salto di qualità, scoprendo che avevo sconfitto un demone senza nemmeno scendere in battaglia con esso! 
Lavorate su voi stessi e vedrete accadere miracoli!

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