giovedì 27 novembre 2014

Ipotesi di complotto e vittimismo

Girando sui social network è facile vedere quante persone sono preda della paura dei complotti, e passano il tempo a postare cupi articoli in cui si parla di massoneria, alieni, invasioni, stermini programmati, eccetera. 
Non ho intenzione di disquisire se tali complotti esistano davvero o no, perché non è questo il punto.

Il punto focale del problema, sempre più diffuso, è il sentirsi minacciati. Quando ci si sente minacciati da qualcosa di grande e oscuro, come un complotto mondiale massonico, il sentimento di partenza è il senso di impotenza.

Passare la vita sui social network a inveire contro chi ci minaccia, ergendosi a difensori della libertà, in realtà è un grido di terrore.
Significa che stiamo dando al mondo esterno - che è sempre una nostra proiezione interna - il potere di farci sentire minacciati, impotenti, piccoli, inermi.

Il fatto che poi qualche complotto esiste davvero non dovrebbe allarmarci, poiché complottare è tipicamente umano ed è peculiare dei governi, dell'oligarchia. I complotti ci sono sempre stati.
Complottisti - Autoritratto dell'autrice

Ma se una persona si sente minacciata da essi, dovrebbe cominciare a lavorare su di sé per sciogliere il senso di minaccia.
Il vittimismo tipico degli ossessionati dai complotti è una forma di Ego mascherata da salvatore dell'umanità.

La vittima, o chi si sente tale, sta richiedendo attenzione sulla sua paura perché è l'Ego a temere di morire. Identificarsi con la vittima di turno - anche in senso collettivo - significa dare all'Ego pane per i propri denti, poiché se esiste una minaccia "là fuori" il suo agitarsi lo rende più forte. 
L'Ego vuole sentirsi vivo, e non importa se il vittimismo fa perdere alle persone potere personale ed energia.

Il vero guerriero sa che la prima cosa da sconfiggere è la paura proiettata sugli eventi esterni. La minaccia esiste perché noi le permettiamo di farci sentire minacciati.
Possiamo anche decidere di agire consapevolmente contro un determinato complotto, ma mai con la paura che si agita in noi.

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