Prima, nei libri sul pensiero positivo e l'autoaffermazione, si puntava sempre sul concetto di intenzione.
Immaginare cosa vorremmo intensamente, crederci, e ottenerlo dall'Universo.
Poi però si è notato che non sempre questa tecnica funziona. Si è giunti allora alla conclusione che di mezzo c'erano le false credenze autolimitanti e i blocchi emozionali.
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E allora?
L'Ho'oponopono funziona proprio dove tutte le altre tecniche falliscono.
In fondo, noi non abbiamo il controllo totale del nostro inconscio, anzi, non ce l'abbiamo per niente!
Per questo a volte, nonostante tutte le tecniche di guarigione emozionale messe in pratica, i nostri problemi persistono.
Insomma, possiamo scegliere ma non avere il controllo delle situazioni, e soprattutto, dobbiamo essere distaccati dall'avere alla fine o meno ciò che desideriamo.
Quindi, se l'intenzione è un gioco della mente, azzerando tutto con l'Ho'oponopono che cancella le memorie anche inconsce, diamo spazio all'ispirazione.
Scrive Joe Vitale in Zero Limits: A un certo punto vi arrenderete e inizierete ad ascoltare, piuttosto che chiedere e aspettare.
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Scopriremo di aver sofferto per cose che erano solo il prodotto dell'Ego.
Se arriviamo a zero limiti ripulendoci, riusciremo a percepire l'ispirazione divina perché non avremo più filtri mentali che ci impediscono di riceverla.
L'intenzione funziona e porta risultati, l'ispirazione funziona e porta miracoli. Quale preferite? - scrive Joe Vitale.
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