mercoledì 18 giugno 2014

Non ci è dato sapere

Un errore in cui incappiamo spesso, e mi ci metto in prima persona, è quello di avere la presunzione di capire da subito il perché di un evento.

Incappiamo nell'ansia di razionalizzare dando subito un'interpretazione - spesso frettolosa e quindi miope - di qualcosa che ci sta accadendo, in cui siamo coinvolti.

Il non giudizio dovrebbe valere anche per le interpretazioni razionali dei fatti. 
Foto dell'autrice
Quando siamo coinvolti in un evento, incappiamo in un incontro, o abbiamo un incidente, dovremmo sforzarci di restare concentrati sulle emozioni, sulle reazioni dei nostri tre corpi, ma non pretendere di capire in quale quadro si inserisce il fatto. 

Come possiamo noi, totalmente immersi nel flusso della vita, capire davvero dal di dentro il perché sta accadendo un fatto?

Soltanto a distanza di tempo, quando ne siamo meno coinvolti o sono accadute altre cose, altre persone sono entrate o uscite dalla nostra vita, solo allora possiamo vedere il progetto.
E allora scopriamo con stupore che anche gli eventi apparentemente nefasti e problematici, le persone che ci hanno tirato fuori conflitti e sofferenze, erano il meglio che potesse accaderci. 
Faceva tutto parte del Piano Divino.


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