In genere, viene confuso e usato come sinonimo di Kensho.
Kensho, però, indica un lampo di illuminazione non permanente.
Un attimo di chiarezza e di unità con il Tutto. Che poi si spegne per farci ripiombare nella solita inconsapevolezza, più o meno accentuata.
Il Satori per il buddismo Zen, è il momento di comprensione totale dell'essenza delle cose e dell'Universo.
Il soggetto e l'oggetto della contemplazione non esistono più, ma si fondono nella pura consapevolezza.
Lo stesso osservatore smette di sentirsi separato dalle cose osservate.
Insomma, si ha la chiara e definitiva comprensione della vera natura del Creato.
Questo stato di consapevolezza è profondo e duraturo nel tempo.
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Esempi di questo stato di illuminazione si trovano negli haiku, la forma poetica più rappresentativa dello spirito giapponese.
Un meraviglioso haiku di Shiki (1867-1902) è questo:
Stupore:
una margherita si frange,
suono di mezzanotte.
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