Ad ogni convinzione scritta, ad esempio:
Sono convinto che non riuscirò mai a diventare un pittore affermato,
si scrive il perché siamo convinti che quella cosa è impossibile.
Ad esempio:
Perché tutti me lo dicono sempre,
oppure
Perché non mi sento all'altezza, sembra troppo bello per essere vero.
Poi si scrive se davvero ci crediamo.
Spesso la risposta è:
No!
Proviamo a scrivere:
Come mi fa sentire questa convinzione? Che emozione mi fa provare?
Spesso la risposta è che ci fa star male.
Allora scriviamo sotto:
Come mi sentirei se non provassi questa emozione?
Ovviamente noi scriviamo:
Mi sentirei meglio,
Foto dell'autrice |
Sarei più sereno.
Pare così ovvio da essere lapalissiano. Eppure...
Eppure continuiamo a raccontarci delle storie alle quali, gratta gratta, non crediamo neppure noi.
Scoprire che le nostre angosce non hanno un fondamento reale e davvero valido ci fa sentire stupidi.
Ma questo è il prezzo da pagare per aver aperto gli occhi di fronte a un'autolimitazione.
O preferiamo rimanere tuta la vita convinti che una cosa sia impossibile, pur di non perdere la faccia di fronte a noi stessi?
Senza queste convinzioni, quanto lontano potremmo andare?
Pare incredibile, eppure con questa semplice lista corredata di botta e risposta, si possono sciogliere un sacco di blocchi.
Provate e vedrete!
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