Eckhart Tolle, nel libro Un nuovo mondo (Mondadori), si sofferma brevemente ad analizzare il perché la tv dia così dipendenza.
Essa induce, in umani inconsapevoli, alla trance, a una passività che succhia energia allo spettatore. Più il programma è superficiale, insensato e più è difficile staccarsi, poiché non induce pensieri che stimolino una ripresa dell'attività logica.
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La passività dello spettatore lo rende più adatto ad assorbire pensieri della mente collettiva, spiega l'autore, quindi opinioni e giudizi non suoi.
Da qui passa la manipolazione della pubblica opinione.
L'illusione di smettere di pensare cercando l'intrattenimento televisivo superficiale viene pagata a caro prezzo: con la perdita della coscienza. Si viene completamente catapultati, assorbiti dal programma perdendo di vista sé stessi, ciò che siamo al di là dei pensieri e delle opinioni. Invece di trascendere il pensiero, perdiamo la nostra vera identità, dimentichiamo di essere anima.
Secondo Tolle è questo che la tv ha in comune con le droghe e l'alcol: anestetizza i pensieri, illudendovi così di aver trovato la calma, ma è solo una scappatoia che diventa alla fine un circolo vizioso. Più si è separati dal proprio corpo interiore, dalla propria vitalità, più si ricerca la quiete, ma nel modo sbagliato. Non è riempiendo questo vuoto con un surrogato, o anestetizzando il dolore che questa separazione provoca, a essere la risposta e la
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Inoltre, è importante avere ben chiaro che nei bambini cresciuti con troppa televisione la capacità di attenzione diminuisce creando deficit di apprendimento e un'incapacità, crescendo, di andare in profondità nelle relazioni e nelle percezioni.
Insomma, la tv guardata in modo inconsapevole crea un mondo di zombie. Siete stati messi in guardia!
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