sabato 29 dicembre 2012

Stare con quello che c'è

Una massima che sentiamo spesso pronunciare dai Maestri spirituali riguarda lo stare con quello che c'è.
Niente di più difficile per noi abituati a desiderare, a sognare, a forzare gli eventi a nostro favore.
A pensare che se in questo momento ci fosse... Se ora avessimo... allora saremmo più felici, più realizzati, avremmo più ragioni per aprirci al mondo o occasioni mondane, ecc. 

Marina Borruso, seguace di Eckhart Tolle, scrive:
"Quando resistiamo a qualcosa che sta accadendo siamo assolutamente inconsapevoli che ciò a cui stiamo resistendo è in essenza vita e che dire di no alla vita è dire di no al presente, cioè che resistendo, dicendo no stiamo uscendo dal presente".

E il presente, ormai dovremmo averlo imparato, è l'unica cosa che abbiamo davvero!
Stare con quello che c'è significa anche accogliere le emozioni che ci arrivano e ci infastidiscono. La nostra tendenza spontanea è respingerle, oppure farci travolgere da esse.


Foto dell'autrice
Un esercizio molto efficace e semplice consiste, consiglia Marina Borruso, nel lasciare che qualsiasi emozione si affacci nel nostro corpo venga lasciata agire e osservata senza giudizi.
"Prova e dirle di sì. E osserva ciò che accade."

Quello che accade è stupefacente. L'emozione non ha più nulla cui aggrapparsi, se diventiamo l'Osservatore Silenzioso.
Il distacco dalle emozioni le priva del loro potere su di noi. Si sciolgono senza lasciare traccia.

Imparare a essere come il cielo, dicono i Maestri orientali.
Foto dell'autrice
Il cielo non si identifica con le nuvole. Il cielo è. Semplicemente esiste
Le nuvole lo attraversano, vanno e vengono. E il cielo rimane quello che è. Nel presente. Nel Qui e Ora.

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