venerdì 24 luglio 2015

Scendere nello scantinato

Quando abbiamo blocchi emotivi irrisolti, e stare nel sentire non ci è utile perché non sentiamo l'emozione, una tecnica utile può essere la terapia dei cristalli. 
Nonostante un vago scetticismo, quando ho deciso di sottopormi a una seduta di cristalloterapia ho avuto sensazioni molto forti che mi hanno confermato la validità del metodo. 

In base ai nostri blocchi le sensazioni sono molto diverse. All'inizio non sentivo nulla, ero solo rilassata. Ero carica di cristalli eppure non succedeva niente. La mia terapista ha caricato ulteriormente, ed ecco che di colpo ho sentito le gambe farsi pesantissime. Quando ha aggiunto un cristallo sulla gola - non saprei dire quale perché si sta con gli occhi chiusi - ecco che di colpo ho avuto la sensazione di scendere a picco verso il basso, come in un ascensore senza controllo. Non era una bella sensazione.

Pozzo di Santa Cristina (Sardegna) - Foto dell'autrice
Quando succede questo, qualcosa ci sta suggerendo di scendere nello scantinato interiore. Può fare molta paura, arrivano sensazioni angoscianti, si sentono fastidiosi insetti o entità camminarci addosso come ragni o millepiedi. Può sopraggiungere la voglia di scappare, c'è un senso di oppressione, di pericolo imminente, e sussurri sinistri. 

Eppure, è lì che dobbiamo portare la luce della consapevolezza. Qualsiasi emozione emerga, che sia pianto o rabbia, è già un barlume di luce. Dove prima c'era incapacità di provare emozione comincia a muoversi qualcosa ed è sempre la via giusta per riportare equilibrio, e non importa se una sola visita non basta. Il solo essere scesi a esplorare e aver guardato con consapevolezza quello che prima non riuscivamo a vedere, è il primo passo verso la liberazione dai pesi del passato che condizionano il presente.

mercoledì 22 luglio 2015

Il discernimento

In moltissime fiabe c'è una fanciulla che a un certo punto della storia è costretta dalla strega di turno a lavorare per lei e separare dei semi da un mucchio di sporcizia. Il compito sembra sempre impossibile da compiere, ma ad intervenire in soccorso della fanciulla c'è sempre qualche magia, o fata, o una bambolina che compie l'atto al suo posto.

Grano - Foto dell'autrice
Questo tipo di fiaba è nata per insegnare il discernimento. Le ragazze, in epoca arcaica,  avevano sempre una donna saggia che si occupava di insegnare loro a usare il proprio intuito e il potere femminile per discernere tra ciò che nutre (i semi buoni) da ciò che è nocivo (la sporcizia). Ciò che nutre viene dall'anima, la sporcizia è tutto ciò che ci impedisce di evolvere. 

La forza magica che viene in soccorso alla fanciulla e fa il lavoro al posto suo è l'intuito, ma anche la razionalità costruttiva. 
Invece di disperarsi nel tentativo di compiere un'impresa che pare impossibile in poco tempo, essa si affida a quella parte di sé che si chiede: Cosa è bene per me? Cosa mi nutre di più? Questa cosa la sento nel cuore oppure no? 

Quando abbiamo un forte dubbio, ecco che dobbiamo attuare questo compito: separare i semi buoni dall'immondizia, ciò che è creativo e viene dal sentire di cuore da ciò che viene dalla parte ferita e che vive ancora nella paura, nelle illusioni.

La voce interiore, come sempre, sa meglio di noi come si fa a discernere e quando è il momento opportuno dobbiamo affidarci ad essa e lasciarla fare.

venerdì 17 luglio 2015

Le briciole o il Pane di Vita?

E' un passaggio quasi obbligato quello del passare da relazioni malate, poiché è evolutivo.
La mia riflessione di oggi riguarda ciò che io chiamo accontentarsi delle briciole. Quando si è innamorati, sebbene una parte di noi vede nell'altro la propria Bellezza nascosta, in base alla Legge dello Specchio - se no non ci innamoreremmo - un'altra parte, quella ferita, vede solo ciò che vuole vedere e, spesso, per timore di perdere questo piccolo angolo di Paradiso (illusorio), ecco che si è disposti ad elemosinare briciole di tempo, qualche carezza, un pensiero scritto via sms, un sorriso, un bacio, una notte di sesso.

Ma, appunto, sono solo briciole. Piccole concessioni da parte di chi, in realtà, non ci ama davvero, non è disposto a dedicarsi a noi con il cuore aperto.
Si è così affamati che si va per il mondo a elemosinare qualcosa giusto per non morire di fame, fame d'amore, di attenzione, ma più lecchiamo briciole qua e là più l'appetito aumenta, e la fame diventa insostenibile, ci toglie il sonno. 

Ho visto troppe donne rischiare di morire di fame d'amore perché non capivano di meritare, invece delle briciole, il Pane di Vita. Ogni volta che mi capita di incontrarne una le dico: Sta a te scegliere tra le briciole e il Pane di Vita. Vuoi davvero solo le briciole? 

Pane di Vita - Foto dell'autrice
E' tempo per le donne di riprendersi il Pane di Vita, di allontanarsi dalle briciole elemosinate che a lungo andare sono tossiche, e reclamare ciò che meritano: amore per sé stesse.
Perché il punto sta proprio qui: non amarsi e non riconoscere il proprio Potere femminile. 
Siamo noi che diamo la vita, eppure basta un soffio per perderci dietro mille scuse mentali, dietro la dipendenza affettiva. E alla fine siamo noi a perire.

La tecnica del Risveglio che suggerisce di stare nel dolore è sempre la più efficace. Tanto più ci si sente morire, tanto più bisogna affrontare quel dolore per scoprire che non può ucciderci.

Anni fa ci sono passata anch'io, e quando ho capito che mi stavo ammalando ad elemosinare quelle stupide briciole, ho affrontato le paure insite nel lasciar andare l'attaccamento alla persona che mi risultava tossica, ed ecco la scoperta clamorosa: ERO ANCORA VIVA. ERO PIU' FORTE.
Da allora, quando vedo le briciole, ci soffio sopra per disperderle e sorridendo me ne vado per la mia strada.

Un abbraccio sincero a tutte le mie lettrici in particolare.

lunedì 13 luglio 2015

Il caldo: roba da terrestri!

Forse qualcuno avrà notato che quando si cammina nella calura, specie al pomeriggio, con un'alta percentuale di umidità nell'aria, ci si sente schiacciati verso il basso.
Caldo estivo - Foto dell'autrice
E' come se di colpo ci fosse più attrazione gravitazionale del solito, e ci pare di essere più bassi di venti centimetri, e più larghi.
Il caldo umido rende il respiro più difficoltoso, ci si stanca più facilmente, ogni gesto diventa più lento.

Questa è l'occasione giusta per sentirci un po' più terreni, soggetti alle leggi della fisica insite nella materia. 
Col caldo si è un po' più nervosi, intolleranti, lamentosi.
La dualità colpisce più dura d'estate!

Si sente il proprio corpo sudare, faticare, respirare, sbuffare, a volte pure collassare, e altre volte stiamo così male che sentiamo la vita quasi abbandonare il corpo. E un po' ci spaventiamo.
Ecco la spia per capire quanto siamo attaccati alla vita, anche se ce ne lamentiamo...

Invece di restare nella superficialità della lamentela verso il clima torrido, possiamo prendere questi momenti per ancorarci di più alla materia, vivendo in un corpo che di colpo è più pesante, accettando il senso di disagio.
E' lo stesso disagio che l'anima sente per tutta la durata dell'incarnazione.

venerdì 3 luglio 2015

Distinguere tra bisogno e sentire

Quando si cerca di agire in base all'intuito spesso si rischia di scambiare il bisogno istintivo che nasce da paure e ferite per ciò che non è. 
Bisogna conoscersi e essersi osservati abbastanza a lungo per comprendere quando è il Sé interiore a sussurrarci dal profondo che cosa fare, quale decisione prendere, se fidarci di qualcuno oppure no. 
La mente razionale trova sempre scuse, giustificazioni, si lascia condurre da emozioni, da promesse, aspettative che blandiscono il fanciullo insicuro dentro di noi.
Ma il Sé sa. 
Non si può spiegare a parole la sensazione di chiarezza e la spinta ad agire sicuri che provengono dall'intuito.
Sé Superiore - Foto dell'autrice
L'intuito sa cosa è vero e cosa è illusorio.
Discriminare facendo supposizioni, banalizzare in categorie, è allontanarsi da quel certo sesto senso che abbiamo tutti, più o meno sviluppato.

L'intuito è come farsi condurre da un odore, da un profumo. Se senti l'aroma di pizza che si spande nell'aria e lo segui, di certo non ti troverai da un benzinaio! 
La mente razionale, invece, sente il profumo della pizza e ti dice che probabilmente stai sognando, perché non vede nessuna pizzeria nel raggio di tre metri.
Ecco, dobbiamo lasciare all'intuito agire come gli odori. Lasciarci condurre fiduciosi verso ciò di cui davvero abbiamo bisogno. Il perché ne abbiamo bisogno è una domanda razionale e non ci deve interessare.