venerdì 13 gennaio 2017

Specializzazione? Single mum management!

Le madri in generale e le madri single in particolar modo lamentano spesso - non a torto - la difficoltà a tornare nel mondo del lavoro dopo un periodo passato in maternità con i figli, specie se per qualche ragione prolungato per anni.

Il mondo del lavoro, al momento ancora molto competitivo e basato su un'energia di tipo maschile, non tollera molto le esigenze naturali di una genitrice e dei suoi pargoli. In più, bisogna ammettere che molti datori di lavoro e colleghi sminuiscono - perché non ci sono mai passati - le preziose competenze che si acquisiscono stando per un certo periodo a casa con i figli, specie se si è madre single.
Single mum management - Foto dell'autrice

Una madre single, non potendo contare su un partner e a volte nemmeno su genitori e baby sitter, riesce a sviluppare competenze che, se solo fossero comprese dai datori di lavoro e dai manager, varrebbero quanto una qualifica di anni da super manager, che nemmeno Montezemolo si sognerebbe!

Quali sono?

  • Capacità di gestione dei conflitti
  • Capacità di ascolto
  • Empatia
  • Flessibilità
  • Giusto distacco
  • Centratura
  • Alta tolleranza allo stress e alla mancanza di sonno
  • Capacità di lavorare 24/h al giorno
  • Organizzazione
  • Multitasking
  • Competenze in vari settori quali: scolastico, sanitario, educativo, psicologico, sportivo, ludico, culturale, alimentare, creativo, organizzativo (settore eventi)
  • Dono dell'ubiquità  (avete presente cucinare mentre telefonate, mettete il bimbo sul vasino, gli pulite il naso e gli raccontate pure una favola sennò non la fa?)
  • Coraggio da leonessa 
Allora vorrei incoraggiare le madri che si sentono reiette della società e del mondo del lavoro perché hanno dedicato anni ai figli a sentirsi davvero delle leonesse, perché la maternità è una scuola di vita impagabile, e non esiste nessuna università o corso specialistico che possa darvi tutto quanto scritto sopra.

Invece di lamentarvi della difficoltà ad essere rispettate e ritenute competenti da chi non saprà mai cosa voglia dire essere madre, usate queste competenze come fossero specializzazioni, perché in effetti lo sono! Usate tutto ciò come un grimaldello per scardinare vecchie credenze sul mondo del lavoro. Fatevi valere.

Verrà un giorno in cui queste qualità che una donna sa sviluppare saranno tenute in conto più di qualsiasi master da datori di lavoro illuminati.
Ve lo prometto!

mercoledì 4 gennaio 2017

Piccoli atti magici per la carriera

L'ho scritto diverse volte e lo ribadisco: il lavoro lo si crea da dentro, è solo una conseguenza della nostra vibrazione, della  somma di pensieri accumulati, spesso inconsci.
Quello che molti non hanno ancora compreso nel profondo è che se desideri fare un certo mestiere devi far sì che l'universo si allinei con il tuo intento. 
A volte, però, per vincere delle resistenze inconsce, non bastano il solo intento e il gesto di mettersi alla ricerca del modo di realizzare quel desiderio.

Gli atti magici sono strumenti molto potenti, basta non aggrapparsi ad essi come unico mezzo. Se ad esempio vuoi diventare una donna manager, invece di attendere di aver già cominciato a lavorare per prendere un'agenda e un tailleur adeguato, comprali adesso! Comprati l'agenda più bella, la penna migliore, il vestito più figo! Comincia a pensare come una donna manager, cammina e telefona come una donna manager.

Detto così può sembrare vuoto coaching motivazionale basato sull'autoconvinzione della personalità, ma in realtà è molto di più.
Donna manager - Foto dell'autrice 
L'universo si allinea con il tuo intento. 
"Le risorse e il denaro si allineano e prendono le dimensioni del tuo sogno" scriveva Stefano D'Anna nel libro La Scuola degli Dèi.

Se hai il sogno di lavorare come manager d'azienda, e continuo con questo esempio, di certo non potrai creartelo davvero nella realtà se vai in giro a lamentarti della mancanza di soldi e opportunità di lavoro, a sentirti depressa trascinando i piedi e con le spalle curve, fermandoti davanti alle vetrine pensando che quei tailleur sono troppo belli o costosi per te, o che non sei abbastanza magra per starci bene dentro, oppure che non è il tuo genere di vestito.  

Rompi gli schemi di pensiero. Non ti piacciono i tailleur? Puoi sempre indossare una bella giacca sui jeans e con i tacchi alti, oppure puoi comprare un tailleur neutro e ravvivarlo con collane appariscenti o con stivali, oppure anfibi. 

Rompi gli schemi del non è per me, non mi ci vedo veramente, non sono adatta, non me lo merito, non sono abbastanza.

Hai un Sogno? Buttati! Vivilo da oggi in avanti, diventa il tuo Sogno! Coraggio, abbi fede!
Solo diventando ciò che vuoi essere l'universo creerà per te l'occasione giusta. Ama il lavoro che vuoi incarnare nella materia e questo lavoro arriverà, perché l'universo risponde soprattutto all'Amore. E' una Legge!

lunedì 2 gennaio 2017

Sullo stare da soli

La solitudine è una delle cose che agli umani fanno più paura. Un po' perché siamo animali sociali, ma soprattutto perché per l'umano medio star da solo significa stare con uno sconosciuto: sé stesso. 
Ci sono persone che invece amano la solitudine intenzionale ma in genere, negli avvenimenti sociali più importanti, la tentazione di stare in compagnia è forte. 

Questi avvenimenti sono in genere il Natale e il Capodanno. Moltissime persone trovano triste starsene da soli durante queste celebrazioni. Queste sono però occasioni utili per guardarsi dentro e comprendere quanto siamo tentati di stare in compagnia per la paura dell'isolamento e quanto invece festeggiamo per vero piacere di farlo, di stare con le persone cui vogliamo bene.

Questo ultimo Capodanno l'ho organizzato in anticipo con amici per non arrivare al 30 dicembre senza sapere bene che fare, anche se ho sempre trovato qualche occasione all'ultimo momento. Eppure, anche questa volta al 30 ancora non sapevo bene che fare perché non avevo voglia di baldoria in discoteca né di festeggiare all'aperto, visto il clima rigido - come mi era stato proposto.


Solitudine - Foto dell'autrice
A un tratto mi sono detta: e se per una volta stessi a casa da sola, a scrivere o meditare? Tisana calda e lavoro. Perché no?
Ho osservato quelle che una volta erano le mie paure: stare da sola a Capodanno significava essere una specie di sfigata. Ma questa volta non c'erano più. Ho sentito che potevo prendermi del tempo per me facendo qualcosa di rivoluzionario: non festeggiare.
Ho vissuto un anno magnifico, pieno di doni e di nuovi inizi, di certo non mi sarei sentita isolata solo per non essere in mezzo alla folla a fare baldoria.

Nel momento in cui ho cominciato ad assaporare la gioia intima di stare con me stessa senza pretese di divertimento e compagnia a tutti i costi, ecco che mi sono arrivate due proposte alternative per celebrare il Capodanno, né in discoteca né all'aperto.
Ho accettato la proposta di un'amica che non vedevo da tempo, una cena tra amici in tavernetta, una cosa tranquilla. 
In quel momento, ricevendo la telefonata, ho compreso che le cose migliori accadono quando smetti di temere il loro contrario.

Se temi la solitudine ottieni solitudine, se temi di restare senza soldi ottieni povertà, se temi di crearti storie d'amore insoddisfacenti le otterrai. 

Quando lasci andare, il meglio per te arriva. E' una Legge.