giovedì 27 ottobre 2016

Quanto valore ti dai?

La riflessione di oggi nasce da una considerazione nata da uno scambio di vedute con una carissima amica, sorella d'anima.
Parlando del frequentare corsi e seminari nell'ambito delle terapie olistiche e della crescita personale, stavo dicendo che invece di lamentarsi del costo considerato a volte eccessivo richiesto per la quota di partecipazione, dovremmo ammirare e prendere ad esempio chi tiene questi incontri perché sa darsi valore, sa quanto ciò che porta ai partecipanti ha un valore in realtà inestimabile, e quindi fa bene a farsi pagare ciò che ritiene giusto.

Lei era d'accordo con me ma è andata oltre.
Ha considerato il fatto che chi decide di partecipare spendendo una cifra che ritiene comunque alta si sta dando a sua volta valore, sapendo di meritare ciò che riceve.
Valore - Foto dell'autrice 
Il prezzo da pagare è un'energia, è il riconoscimento del fatto che se vogliamo davvero crescere e sentiamo profondamente che quel corso o percorso è per noi, allora dobbiamo essere disposti a prendere il meglio, qualsiasi sia il costo economico.

Soprattutto se si tratta di un corso formativo, che ci darà delle abilitazioni, dire che costa troppo e fare magari solo uno stralcio di questo raccontandoci che tanto lo abbiamo già compreso e non ci serve altro - perché non siamo disposti a spendere di più - è restare senza una struttura. 
E' abbozzare un'abilità restando in superficie perché, oltre a non darci modo di uscirne davvero preparati, inconsciamente ci stiamo dicendo che non valiamo abbastanza per completare quella formazione.

Questo restare abbozzati non ci permette di esprimere al meglio le qualità che dovremmo nel momento in cui saremo noi a tenere corsi e seminari. Non solo non saremo davvero preparati, ma saremo ancora condizionati dal valore che diamo al denaro, e se abbiamo un problema legato al sentirci poveri, non in grado di sostenere i costi della specializzazione, ciò si ripercuoterà sul valore che gli altri ci daranno.
Sarà quindi facile incappare in vari tipi di mancanza. 

L'ho ringraziata di cuore per la sua visione ampliata. Avere un'amica che ti amplia un orizzonte è un dono raro e preziosissimo.

E voi, che valore siete disposti a darvi davvero?

martedì 25 ottobre 2016

Il ricordo passa dal cuore

Tempo fa, curiosando tra i vecchi libri letti da ragazza che restano a casa di mia madre, ho scoperto con perplessità che molti di quelli che sapevo di aver letto nel periodo tra il liceo e l'Università e che avevo apprezzato - e persino sottolineato - non li ricordavo più nel modo più assoluto. Sbirciavo tra le pagine e non ricordavo nulla né della trama né dei personaggi. 
Mi chiedevo come fosse possibile non aver trattenuto nulla di romanzi che avevo apprezzato al punto di sottolinearli.

Poco tempo fa, grazie a un'intuizione improvvisa, ho compreso che ciò che davvero ci nutre l'anima resta scolpito a fuoco in essa e non si può dimenticare. Magari non saranno frasi letterali ad essere  ricordate, ma l'essenza sì.
Perché ricordare deriva dal latino cor, cordis: cuore. Quindi: ricondurre al cuore.


Bouquet - Foto dell'autrice
Troppo spesso a livello intellettuale siamo influenzati dalla cultura dominante e da ciò che chi ammiriamo ci consiglia o dice di amare, cosicché perdiamo di vista ciò che il cuore vorrebbe assorbire, ciò di cui preferirebbe nutrirsi.
Nutrendo solo la mente con speculazioni intellettuali, ecco che il cuore resta a digiuno, ragione per cui a un certo punto ci rendiamo conto di non aver trattenuto in noi l'essenza di tanti libri letti. Abbiamo letto ciò che in realtà per noi era vuoto di cuore, ottenendo un vuoto.

venerdì 21 ottobre 2016

Restati aperti!

C'è la frase di un saggio che dice: La tua strada ha un cuore?
Se sì, allora prendila senza farti troppo domande, né farti bloccare da dubbi o preconcetti. Il cuore sa.
A volte ci capita di sentire profondamente - come una chiamata interna dal cuore stesso - che un qualcosa dobbiamo farlo, e senza pensieri troppo razionali ci buttiamo, affidandoci a quel sentire.

La razionalità, con le sue paure, i suoi schemi, mette dei paletti e rallenta i miracoli che riusciamo creare semplicemente lasciandoci trasportare dalla chiamata del cuore.

Restate aperti - Foto dell'autrice
Per questo è importante restare aperti e affidarsi. Se una strada è per te, la vita troverà il modo per far accadere ciò che ti serve per evolvere e raggiungere il tuo scopo. 

Questo per me è un anno particolarmente magico e sincronico. Mi è capitato di buttarmi a pesce come mai prima verso strade che non conoscevo e che in quel momento mi hanno entusiasmata dal profondo. E queste strade stanno convergendo, tutto ciò che mi è accaduto in questi ultimi nove mesi è collegato a un percorso che si sta delineando e che lo scorso anno non avrei nemmeno immaginato. 

Quando a inizio anno ho sentito parlare di un certo percorso evolutivo che non avevo mai davvero sperimentato di persona, ho sentito che quella strada mi stava chiamando, e seguendola senza pensarci razionalmente mi sono creata eventi sincronici quasi incredibili, e tutti puntavano nella stessa direzione.
Perché quando sei allineato con un percorso evolutivo, ecco che la vita risponde mandandoti tutti gli aiuti possibili per realizzarlo, perché tu possa dare il tuo contributo in quel campo.  


giovedì 20 ottobre 2016

Diventare il Centro

Quando finalmente riusciamo a venire in contatto profondo con l'origine dei nostri disagi - ad esempio come è successo a me attraverso una breve seduta di ipnosi regressiva - ecco che di colpo ci rendiamo conto che le emozioni che prima restavano ad agitarsi sotto la superficie e a volte creavano tensione sono svanite.
Il beneficio di questo è che si trova una calma interiore impensabile fino a poco prima. Una profonda fiducia in sé stessi, nella vita, la mancanza di paure sottili di fondo che prima invece giacevano in qualche angolo del nostro inconscio.

Se prima non riuscivamo a far tacere la sottile impazienza, la vaga ansia di fondo, l'impulso parlare tanto, a gesticolare, a mettersi al centro dell'attenzione, a fare battute per tenere a bada la paura di non piacere o risultare noiosi, ecco che come d'incanto tutto questo non ha più alcuna importanza.

Nettare - Foto dell'autrice 
Di colpo si realizza davvero di Essere. Il fare è solo un moto del cuore, non dipende da paure o reazioni emotive, o da idee mentali su cosa dovremmo diventare.

Ecco che dopo tanto lavoro su di sé, avendo trovato la chiave per aprire il forziere dell'Essenza, si comprende nel profondo di essere diventati il proprio Centro di Gravità.

Le maschere sono cadute, la personalità ha fatto un passo indietro e l'Essenza è tornata padrona del proprio Regno. A quel punto le parole e i gesti servono sempre meno, perché si diventa una vibrazione, il Sé dimora nel proprio sguardo e questo è sufficiente a comunicare, nella gran parte della vita quotidiana. 
Tutto il resto è maschera.

mercoledì 19 ottobre 2016

Meditazione "quantica"

In questi ultimi giorni ho cominciato a fare un esercizio per fare il vuoto mentale, proposto da Erica Francesca Poli in cui si osservano i pensieri vagare per alcuni secondi per poi chiedersi: Chi sta pensando questo? Poiché la mente non può rispondere, essendo meccanica, ecco che si forma un breve collasso della mente stessa, un vuoto momentaneo, indizio del fatto che l'osservatore è al di là della mente, cioè è la Coscienza stessa che osserva i pensieri che non sono suoi.
Questo esercizio serve anche a rigenerare il cervello facendogli fare una pausa dal solito brusio.

Ma ciò che è interessante è ciò che accade dopo, se si sta nel sentire del corpo. Con la mente rigenerata dalla momentanea pausa, ecco che si sente il corpo vibrare di energia, stando sul respiro accade che la vibrazione aumenta, si può sentire forte negli arti, come un formicolio caldo e gradevole. 
Pian piano diventa una pulsazione che disgrega la nostra illusione di essere un corpo fatto di materia. Finalmente sperimentiamo davvero di essere un aggregato di energia e pura coscienza.

Mole Antonelliana - Foto dell'autrice
In questo stato di benessere sovra-mentale, in cui siamo Energia in vibrazione densa, ecco che ci espandiamo verso l'esterno, sentiamo di diventare man mano un tutt'uno con il resto della Realtà che è pura informazione energetica.

A quel punto possiamo davvero sentire forte e chiaro che siamo noi i creatori della nostra vita e che possiamo fare qualunque cosa ci muova nel profondo perché lo meritiamo. 
In quello stato non esiste spazio né tempo, tutto è possibile e si può creare istantaneamente. E' il Regno delle infinite possibilità, è il Regno del Divino.

Consiglio di fare l'esercizio quotidianamente, soprattutto se si sentono dei dubbi riguardo al proprio percorso. Insegniamo così alla mente ad aprirsi alle infinite possibilità nella fiducia. E il nostro Essere si struttura sempre di più come un'entità consapevole di sé stesso e del proprio Potere illimitato.

venerdì 14 ottobre 2016

La sig.na Rottermeyer, ovvero l'Io giudicante

Quando intraprendi un percorso di Risveglio della Coscienza, per prima cosa impari ad osservarti. Ti osservi pensare, agire, parlare, osservi le emozioni, il dolore - anche fisico - osservi i meccanismi ricorrenti, i pensieri limitanti, il senso di dualità che ti fa sentire separato... 
Ma ben presto scopri che quell'Osservatore che stai sviluppando, se non è supportato dal cuore, se non è svincolato dal dialogo mentale che non fa che giudicarti, si trasforma in un subdolo Io giudicante.

Zavorra - Foto dell'autrice
All'inizio non è facile vedere quanto l'Osservatore non sia ancora distaccato, e quindi quanto sia ancora schiavo del giudizio che l'inconscio ha su noi stessi. 
Magari andiamo avanti anni a sentire questo Osservatore distorto dirci che non abbiamo mantenuto la centratura in una situazione difficile a livello emotivo, che abbiamo dimenticato di essere presenti varie volte in un giorno, che abbiamo dimenticato noi stessi parlando con qualcuno, che siamo ricaduti nei meccanismi dell'attaccamento a persone, emozioni o pensieri.

Quando un giorno ci rendiamo conto di questo, dobbiamo immediatamente fare un passo indietro e stare all'erta. Abbiamo beccato l'Io giudicante per ciò che è: un'istitutrice svizzera severa e intransigente come quella del famoso cartone animato Heidi, che pretende da noi la perfezione e non manca mai di sottolinearci con un sottile gusto sadico quanto siamo ancora imperfetti.

Swans - Foto dell'autrice
Solo quando facciamo questo passo indietro e riusciamo a vedere la spirale senza uscita in cui ci siamo cacciati possiamo agire nel modo più saggio: trasformare quell'Osservatore giudicante in un Osservatore neutrale.
A quel punto succede che dalla neutralità emerge un sentimento di cuore che ci fa comprendere, finalmente, che la nostra supposta imperfezione è proprio la nostra forza, perché è tutto piombo pronto per essere trasmutato in Oro!

Non c'è nulla di sbagliato nelle nostre ricadute, nella nostra incapacità di mantenere la Presenza costante. Fa parte del gioco della vita e del nostro unico e irripetibile percorso.
Quando comprendi questo nel profondo, ecco che il cuore si spalanca e smetti una volta per tutte di sentire la signorina Rottermeyer sbraitarti dentro. 
Vedi solo la tua Bellezza e perfezione intrinseca. 

venerdì 7 ottobre 2016

Sul cambiamento

Mi è capitato spesso di sentire persone scettiche, disilluse dire: "Tanto non cambierà mai nulla, il mondo non si può cambiare." Oppure: "Tutte le generazioni sognano di cambiare il mondo ma fino ad ora nessuno ci è riuscito."
Certo, se pensiamo ad un cambiamento radicale, a un totale sovvertimento nell'arco di un nanosecondo è alquanto improbabile. Anche se la fisica quantistica dice che il cambiamento di coscienza può sovvertire la realtà in modo istantaneo è anche vero che pochi sono in grado di raggiungere uno stato di coscienza che si connetta al campo quantico. 

Ma se pensiamo al mondo come lo conosciamo dal Paleolitico ad oggi, come si fa a dire che non si può cambiare il mondo?
Rollercoaster, Gardaland - Foto dell'autrice
Se non viviamo più nelle caverne cacciando con il giavellotto con la punta di selce per nutrirci, evidentemente, generazione dopo generazione, molti sognatori sono riusciti a creare qualcosa di nuovo che ha reso il mondo un posto vieppiù sofisticato e complesso, e nello stesso tempo con più comodità e scoperte tecnologiche che hanno cambiato radicalmente la vita umana.

Certo, i meccanismi dell'addormentamento esistono tuttora, ma quelli che hanno saputo pensare in grande e hanno creato qualcosa di nuovo sono riusciti a modo loro a sovvertire un po' la realtà in cui vivevano.
Pensiamo a chi ha inventato il treno, l'elettricità, la fotografia, gli aerei. Sognatori che hanno avuto una nuova visione del mondo e, mettendola in pratica, lo hanno cambiato, eccome! Magari i loro contemporanei li deridevano, come è successo a chi per primo ha scoperto l'esistenza dei batteri o ha inventato il televisore. Nonostante tutto sono andati avanti e il mondo si è adattato alle loro scoperte. Lo hanno indubbiamente cambiato.

Quindi non credete mai che il mondo non si possa cambiare.
Street food lorry - Foto dell'autrice
Noi abbiamo oggi il compito di sovvertire il vecchio modo di vedere la realtà a livello meccanicistico, duale, basato su rapporti da causa-effetto ed entrare nel Nuovo Paradigma, in cui noi siamo creatori della nostra realtà. Questa non è fatta di oggetti solidi separati da spazi vuoti ma da energia e vibrazioni, e anche molti scienziati e medici, finalmente, stanno entrando in questa visione. 
Un nuovo modo di pensare ed agire che non è separato dalla Coscienza universale, per questa ragione la tecnologia oggi sta facendo passi da gigante e così la consapevolezza dell'uomo, perché nel campo quantico tutto è possibile e non è soggetto alle leggi del Tempo.

Connettetevi al campo quantico della consapevolezza Universale e contribuirete a cambiare il mondo secondo il vostro Sogno!