giovedì 22 giugno 2017

L'autodisciplina mattutina

Da un po' di tempo ho deciso di alzarmi tutte le mattine alle 6.15 - sabato e domeniche comprese, non importa a che ora vado a letto - per mettere in pratica un'autodisciplina. Per stare con me stessa, nel silenzio interiore, nel respiro. Non una semplice pratica di meditazione, ma stare - sostare - in uno stato di coscienza più elevato. A tu per tu con il Sé.

Alle anime ribelli come me non è mai piaciuto sentirsi imporre le cose, non avrei mai accettato che qualcuno mi obbligasse a fare questa scelta. Infatti, per anni l'autodisciplina per me è stata molto difficile, specie l'alzarsi al mattino presto.

Ma nel percorso di Risveglio della Coscienza, specie nella Via del Guerriero di Pace, essere disciplinati è fondamentale per assoggettare i corpi che fanno i capricci e diventare noi, Anima, il condottiero. 
Vivere l'intento in modo integro, qualsiasi cosa i nostri corpi vogliano fare, ci porta a concentrare la nostra energia come un laser, a usare il Fuoco in modo consapevole e attivo.

Sostare nell'Essere - Autoritratto dell'autrice
Non è importante che ci siano subito risultati. Non ha senso preoccuparsi se un giorno i pensieri continuano ad abitare la nostra mente facendo rumore, né scoraggiassi se a volte non riusciamo ad entrare in uno stato di coscienza superiore, tipo un profondo senso di beatitudine. Non è nell'inseguire i risultati il senso di questo stile di vita - perché di questo si tratta. Farlo per farlo, invece, porta la mente al presente perché non c'è aspettativa né l'illusione di un'illuminazione futura.

L'intento è il pilastro dell'autodisciplina, non una forma di rigidità. Significa portare un Fuoco direzionato, nella tua vita, che ti permette di centrarti moltissimo. 
Chi ha autodisciplina ha maggiori capacità di resilienza, e minore tendenza allo scoraggiarsi facilmente. Non permette ai corpi di riprendere il potere sulle emozioni e sulle decisioni. 

E lasciando andare l'aspettativa o la paura di non raggiungere stati di coscienza elevati, paradossalmente, a un tratto essi accadono. Senza sforzo. Magari per poco, ma accadono. 

I benefici arrivano come effetto collaterale. Uno dei più banali, comunque, è quello di poter godere della mattina presto e avere l'intera giornata davanti, puoi fare più cose a ritmo più lento. Puoi godere del silenzio in strada quando tutti dormono. Perdi la frenesia del fare tutto di corsa perché senti di avere poco tempo. 
Smette di esistere quel conflitto interno tra la parte che vorrebbe avere più tempo e quella che vorrebbe passare più ore a letto, finendo per farti sentire quel certo senso di colpa. 

L'autodisciplina, per essere efficace, deve essere davvero sentita da noi stessi come necessaria, come passo evolutivo successivo. A un tratto diventa l'unica strada che abbia un senso percorrere. Per questo quando suona la sveglia ogni mattina non ti viene nemmeno in mente di dire: Cheppalle!!! Ma sei grato del giorno che nasce, perché anche tu, in fondo, stai rinascendo.
E la pratica meditativa diventa, in fondo, un ringraziamento per esserci



venerdì 9 giugno 2017

Sull'innamoramento

I  Maestri da sempre ci mettono in guardia dal credere all'innamoramento essendo esso mera illusione, frutto di nostre proiezioni, per quanto belle. Esso è destinato a finire, per sua natura è impermanente.
Il rischio è sempre la sofferenza, l'attaccamento e la delusione. L'innamoramento non ci permetto di vedere l'altro per ciò che è davvero e accettarlo per quello che è.

Cuore di pezza - Foto dell'autrice
Tutto vero. Ma. Senza l'iniziale innamoramento non ci sarebbe la spinta ad avvicinarsi, a conoscere meglio l'altro, ad aprirsi e abbassare le difese, ad accettare la propria fragilità emotiva del momento, a vedere la Bellezza. Non ci sarebbe la spinta verso il desiderio di fusione che è comunque un'aspirazione umana.

Certo, la nostra aspirazione verso la fusione in realtà è verso l'Assoluto, ma come umani limitati ci accontentiamo di trovarne un pezzetto nel partner.

Quello che è importante è non limitarsi allo stato di innamoramento scambiandolo per Vero Amore! E' lì che ci freghiamo da soli!
Ci vuole consapevolezza.
Bisogna ricordarsi ogni volta che ci sentiamo innamorati che tutto ciò passerà, che è un'illusione funzionale al nostro cammino evolutivo e sta a noi guardarci dentro, vedere cosa rappresenta e poi andare oltre.

Ogni innamoramento non è brutto e cattivo ma è una benedizione perché ci parla sempre e solo di noi, del nostro potenziale inespresso, della nostra capacità intrinseca di amare. Solo che noi la riversiamo all'esterno, incapaci di amare per prima cosa noi stessi.

Quando l'innamoramento svanisce ecco che ci troviamo a un bivio. Possiamo comprendere se vale la pena continuare la relazione, se ci sono base solide per portarla avanti, oppure no. 
Lo si può fare dal proprio Centro senza scadere nell'accusa verso l'altro di averci delusi (cosa ridicola, essendo la nostra aspettativa illusoria, mera proiezione inconscia). 
Senza vittime né carnefici. Ecco allora che l'innamoramento smette di avere conseguenze devastanti.
Se ci sono basi solide per continuare, invece, ecco che si entra nell'Amore di coppia. A patto che restino la tenerezza, la complicità, il desiderio di stare fisicamente vicini senza interdipendenza. 

AVI - Foto dell'autrice 
Ho visto coppie amarsi ancora dopo trent'anni insieme, lo si vedeva dalla loro luce negli occhi, da come si guardavano, anche se magari non stavano seduti accanto uno all'altro. Lo si vedeva dal rispetto che si portavano a vicenda, senza gelosia né stupide recriminazioni.

Ho avuto la fortuna di avere due genitori che, sposati entrambi in seconde nozze, si sono amati e rispettati in modo esemplare. Mio padre ha parlato con gli occhi e la voce carichi di amore per mia madre fino all'ultimo giorno della sua vita.
Sarò sempre grata alla Vita per questo meraviglioso esempio, oltre l'innamoramento, dentro l'Amore vero.