martedì 22 settembre 2015

Respiri e sospiri nel Qui e Ora

Le coccole, i baci, l'intimità di coppia sono un Portale meraviglioso per entrare in uno stato di intensa Presenza.
Nel silenzio intervallato solo dai respiri (e sospiri), nel calore sprigionato dai corpi a contatto tra loro, nelle sensazioni tattili delle carezze, nell'odore dell'altro, si cela una grandissima opportunità:
vivere il momento stando nel Qui e Ora.

Senza pensieri declinati al futuro che possano generare aspettative o ansia, né al passato, che possano in qualche modo distrarci dall'attimo che si sta vivendo.
Senza domande mentali su chi è la persona che abbiamo tra le braccia - nel caso di una nuova relazione appena cominciata. Domandarci del suo passato significa restare nella forma e ragionare per giudizi e categorie che nulla hanno a che vedere con la Realtà. Queste domande inutili non fanno altro che creare una spaccatura nel fluire del presente.

Sublime - Foto dell'autrice
Vivere questi momenti in Presenza porta a toccare davvero le vette del Sublime. Un istante intenso e senza tempo in cui due esseri si trovano a contatto con i loro corpi terreni. Essi sono anime che per varie ragioni - spesso misteriose - si sono trovate a vibrare all'unisono.

Gioia profonda e Gratitudine per il dono del momento sono le Porte che permettono all'esperienza vissuta di restare eternamente scolpita nell'anima, portandola a fare un salto evolutivo.
L'anima evolve ogni volta che siamo un tutt'uno con il momento Presente. L'anima evolve ogni volta che siamo in uno stato di Amore fine a sé stesso. Ogni volta che stiamo lì in ciò che accade, in totale apertura, senza cedere a preoccupazioni l'anima registra. Per sempre.
E nulla sarà mai più come prima.

venerdì 18 settembre 2015

Trascendere l'altro

Capita a tutti di distogliere lo sguardo quando qualcuno di passaggio ci guarda negli occhi. Quel contatto fuggevole quasi spaventa.
Ma un esercizio necessario per stabilire il contatto con l'altro (che è sempre il nostro specchio) è guardarsi negli occhi per un tempo indeterminato, senza distogliere lo sguardo, senza ridacchiare o quant'altro ci distolga dal sentire il momento e Vedere l'altro.

Vederlo davvero.

Se si riesce a rilassarsi e a fissare lo sguardo su un occhio (è più facile che cercare di guardare entrambi), ecco che nonostante la tentazione di sbattere gli occhi che bruciano e la deglutizione che non si riesce ad interrompere, si comincia a vedere l'alone di luce emanato dall'anima che incarna il corpo di fronte a noi.
Non è più una persona, è un'anima lucente che si manifesta dinanzi a noi nella sua essenza. Man mano che lo si guarda, il volto perde consistenza diventando quasi incorporeo.
Occhi dell'Anima - Foto dell'autrice

Lo sguardo che ci guarda non è della persona, ma è la Consapevolezza stessa che ci osserva.
E se si resta a lungo in quel sentire e Vedere - cioè vedere con gli occhi dell'anima - ecco che noi stessi siamo Consapevolezza, disidentificandoci dal noi che crediamo di essere.
Diventiamo la Consapevolezza universale che si osserva nella propria essenza.

Dovremmo ricordarcene ogni volta che guardiamo qualcuno, sia si tratti di qualcuno di passaggio che un nostro caro. 
Quanto crediamo davvero di sapere dei nostri cari? Quanto li diamo per scontati? Li abbiamo mai Visti davvero? Ci siamo mai lasciati osservare davvero?

Grazie a Daniela Castellani che nel suo Cerchio di Donne (ma l'ultimo fatto era misto) al Centro Crisopea di Torino, propone questo bellissimo - e necessariamente difficile - esercizio.
Per farlo ci vuole coraggio, onestà con se stessi e trasparenza.
Ringrazio anche tutte le persone che si sono messe in gioco in queste intense serate.


mercoledì 9 settembre 2015

Portare le cose a termine

Per i procrastinatori, i pigri e gli indecisi, imparare a portare le cose a termine è fondamentale. Non è solo una questione pratica.
Chi non riesce a finire ciò che ha incominciato - che siano le pulizie di casa, un progetto di lavoro o un romanzo poco importa - è a rischio bassa autostima. 

Se la pigrizia o il senso di incapacità hanno il sopravvento sull'azione, si finisce per guardarsi indietro scoprendo con orrore che non si è combinato nulla di ciò che era nei nostri progetti. Il senso di incompiutezza è come un coltello piantato in un fianco.
Sedia abbandonata - Foto dell'autrice
Ma esso non mina solo l'autostima, mina pure la nostra evoluzione.
Se mai finisci il percorso che hai intrapreso, mai scoprirai cosa c'è alla fine. Non diventi saggio. Rimani sospeso, come l'impiccato dei Tarocchi.

Sforzarsi di portare le cose a termine - anche a costo di mettersi una sveglia, post-it vari in giro per casa, segnarselo sull'agenda ogni santo giorno fino al compimento - serve anche ad esercitare la Volontà, che è alla base del cammino del guerriero di pace.

Ve lo immaginate Bruce Lee che al mattino si rigira nel letto e dice che rimanda a domani il suo allenamento di kung fu? Non sarebbe diventato l'esempio universale che è se avesse procrastinato di continuo senza portare a termine i suoi sogni.

E ora, cari lettori, alzate il culo e sforzatevi di finire quello che avete sognato di realizzare!



venerdì 4 settembre 2015

Ricontattare il bambino interiore

Dentro ognuno di noi esiste un bambino interiore più o meno trascurato.  Il grado di armonia che manteniamo con lui si vede dalle nostre difficoltà emotive, da quanto ascoltiamo la nostra voce interiore, dal rapporto con l'infanzia in generale e, soprattutto, con i propri figli. 

Meno capiamo le esigenze dei nostri figli, meno riusciamo a relazionarci con loro e con le problematiche legate alla loro età, più abbiamo conflitti con il nostro bambino interiore. Cioè, con ciò che siamo stati da piccoli e ciò che pensavamo di noi stessi.

Un esercizio molto valido, che apporta benefici immediati, è ricontattare il bambino dentro di noi.
Mettendoci seduti tranquilli in un luogo appartato, dopo esserci centrati respirando, dobbiamo chiamarlo.
Bambino interiore, dove sei? Vuoi parlare con me?
Quando esso ci risponderà, gli chiederemo Cosa posso fare per te? Di cosa hai bisogno?
Vedremo cosa accade. Può continuare a nascondersi o farsi vedere, o parlarci dal suo nascondiglio, a volte facendo uscire solo la testa o una mano.
Teddy bear - Foto dell'autrice

Il mio bambino interiore parlava da sotto un letto ed era molto spaventato.
Qualcuno si chiederà come farà a vederlo, cioè come si manifesterà. Lo sentiremo dentro di noi e lo vedremo con gli occhi del cuore. E' più facile metterlo in pratica che spiegarlo per iscritto.

Una cosa importante è anche vedere che aspetto ha. Potrebbe essere emaciato e denutrito, e bisogna mettersi in ascolto del suo stato d'animo. Più è spaventato o denutrito - o  entrambe le cose - e più significa che lo avete trascurato.

Anche comprendere cosa pensate davvero dei bambini è un indizio molto importante per capire cosa ne avete fatto del vostro bambino interiore. Se non li sopportate o non sapete giocare con loro, o vi sentite a disagio, allora il vostro bambino interiore è messo davvero male. Probabilmente da piccoli pensavate che essere bambini era una scocciatura e non vedevate l'ora di crescere. 
Come me. E così la mia bambina interiore stava morendo di fame e di paura.

Una volta ascoltate le sue esigenze, non dovete far altro che ascoltarle, coccolare il bambino e rassicurarlo. Promettergli che d'ora in avanti terrete conto della sua esistenza.
Ho nutrito la mia bambina interiore emaciata, l'ho coccolata, ho pianto con lei, le ho chiesto perdono. E finito questo esercizio ho sentito una pace interiore che non avevo mai provato prima.

Non vi resta che provare. E vedrete tutto da un punto di vista diverso. A volte basta tanto poco per ritrovarsi.