mercoledì 14 agosto 2013

BUONE VACANZE

A TUTTI I LETTORI DI QUESTO BLOG AUGURO BUONE VACANZE.

CHE QUESTI GIORNI DI FERIE SIANO L'OCCASIONE PER MEDITARE E  LAVORARE MEGLIO SU DI VOI.
CHE L'AUTUNNO VI ACCOLGA PIU' SERENI E CENTRATI.

RIPARTO DA ME TORNA A SETTEMBRE.
FOTO DELL'AUTRICE

martedì 13 agosto 2013

La vita ti risponde. A modo suo.

Sarà capitato a tutti di darsi dei buoni propositi per migliorare la propria vita, il proprio rapporto con gli altri, dicendo, ad esempio: non voglio più arrabbiarmi e litigare con le persone, d'ora in poi non raccoglierò più le provocazioni; non attaccherò più bottone e parlerò meno; non mi lamenterò più; non la prenderò più sul personale; non giudicherò più niente e nessuno.

E, puntualmente, accade che finiamo per litigare con qualcuno che ci provoca, anche se non ce la siamo cercata, o succede qualcosa che ci fa tornare a lamentarci, a prenderla sul personale, ecc.

E' la vita che risponde alla nostra richiesta. 
Foto dell'autrice
Ma noi, inconsapevoli, ci arrabbiamo perché ci illudiamo che esprimere il desiderio di rompere uno schema basti a farlo accadere. Invece la vita ci mette davanti a un esempio, ci offre un'opportunità per mettere in pratica da subito ciò che vogliamo imparare a fare.

Dovremmo ringraziare la vita che ci sta offrendo l'occasione giusta per svegliarci e osservarci mentre sta per accadere ciò che vorremmo evitare: reagire a uno schema assodato. 
Il nostro unico errore è scoraggiarci e prendercela con la vita o con noi stessi, o peggio, con chi ci provoca. 

Guarire da schemi di comportamento è lungo e tortuoso, è una continua sfida con noi stessi.
E' come decidere di andare a pattinare sul ghiaccio e poi prendercela con il ghiaccio stesso che ci ha fatto cadere, o con i pattini.
L'equilibrio si impara poco a poco. Basta non arrendersi. Mai.

venerdì 9 agosto 2013

Il potere della vagina

"Ogni donna dovrebbe sapere di essere seduta sulla propria fortuna" ha detto un giorno Coco Chanel. 
Sebbene di primo acchito questa frase potrebbe essere interpretata come un invito a prostituirsi per fare fortuna, in realtà contiene una verità profonda.


Foto dell'autrice
Si sta parlando dell'immenso Potere di ogni donna. Il Potere della nascita, della creazione, il Potere della seduzione.

Sin dai tempi più remoti e per millenni l'essere umano ha venerato la vagina femminile come l'origine divina di tutto. In effetti, la vagina è l'origine del mondo.

Sono state realizzate statuette di ogni tipo, costruiti templi e inventati rituali per onorare questo privilegio. Altro che castigo biblico, come hanno voluto farci credere negli ultimi secoli!

Ogni donna dovrebbe riscoprire la potenza del proprio femminino sacro. La vagina è uno strumento magico che ha un potere illimitato, ma solo noi stesse possiamo attivarlo.
Foto dell'autrice
Quando lo attiviamo, comprendiamo che supplicare amore e attenzione come spesso le donne fanno è non riconoscere questo potere, ma darlo all'esterno, a chi in realtà non ce l'ha. 
E' un paradosso, ma ci si casca sempre, finché il Potere non viene riconosciuto e attivato.

Quando una donna lo riconosce, non esiste più la paura di non essere belle, o accettabili, o sexy. Il Potere della vagina trascende anche la bellezza.

E non esiste più la paura di fallire una conquista. La donna che ha attivato questo Potere sa che ogni uomo che desidera è già suo. 
E' una dea.

E' questo il segreto. 

giovedì 8 agosto 2013

Il concetto di vuoto per il buddismo

Esiste un principio detto della bontà fondamentale che in tibetano si chiama Ashe (pronuncia: a-sciai). Significa il battito primordiale o forza della vita. Ma anche potere. 
Foto dell'autrice

E' un potere che esiste in noi da sempre, non ha inizio né fine.
Il principio di Ashe è la non esistenza. Uno spazio aperto privo di dualità. 
E' quello che nel buddismo tradizionale viene chiamato shunyata.
E' come un diamante impossibile da distruggere, perché è la realtà così com'è, non è un'esperienza mistica. 
Scrive il maestro Chögyam Trungpa: 
Nell'insieme, il principio della bontà fondamentale è non-ego, niente su cui indugiare da nessuna parte. 
E' universale. 
Ashe è dentro di voi; è nel cosmo.
E' la grandiosa non esistenza.
E' l'essenza dell'unione tra cielo e terra.

martedì 6 agosto 2013

Il momento presente

Nell'eternità c'è effettivamente qualche cosa di vero e sublime. Ma tutti questi tempi, luoghi e condizioni, esistono ora e qui. Dio stesso culmina nel momento presente e non sarà mai più divino, nel corso di tutti i secoli, scrive H. D. Thoreau in Walden - Vita nei boschi (BUR). 
Sta parlando del Qui e Ora.

Tavolara - Foto dell'autrice
Ho letto Walden lo scorso anno, durante una vacanza in Sardegna. E leggerlo nel silenzio delle calette, con il solo fruscio del vento e il rumore del mare, nel profumo di macchia mediterranea, è stata un'esperienza che mi ha lasciato un segno indelebile. 
Un tal libro, che parla del ritorno ad una vita semplice nella natura selvaggia, con i piccoli piaceri dell'osservare un lago o il comportamento degli animali del bosco, letto in quelle circostanze, ha reso il contenuto ancora più sublime che se fosse stato letto a casa, o in un contesto urbano. 

Costa Smeralda - Foto dell'autrice
La poesia selvaggia di una terra aspra e autentica come la Sardegna si specchiava nelle parole di Thoreau.
Consiglio a tutti di leggerlo in un contesto vacanziero, lontano dalle preoccupazioni quotidiane.

Se rispettassimo solo ciò che è inevitabile e che ha diritto di essere, la musica e la poesia risuonerebbero per le strade. Quando siamo calmi e pieni di saggezza, ci accorgiamo che solo le cose nobili e grandi hanno un'esistenza assoluta e duratura, mentre le piccole paure e i piccoli piaceri sono solo l'ombra della realtà. Quest'ultima è sempre ispiratrice di vita e sublime, fanno eco le parole di Thoreau, dalle pagine del piccolo, adorabile tascabile...

lunedì 5 agosto 2013

L'Osservatore Silenzioso secondo Walden

Rileggendo il già citato e bellissimo libro di H.D. Thoreau, Walden, ritrovo passaggi che mi hanno colpita per l'acume e la capacità di arrivare a verità profonde che, evidentemente, anche un americano del XIX secolo aveva carpito molto prima della cosiddetta New Age.

Thoreau scrive:
Con uno sforzo cosciente della mente, possiamo stare lontani dalle azioni e dalle loro conseguenze; tutte le cose, buone e cattive, ci scorrono accanto come un torrente. (...)
Foto dell'autrice
Io posso essere commosso da una rappresentazione teatrale; d'altro canto, posso non essere commosso da un evento effettivo che appaia interessarmi molto di più. Io mi conosco solo come entità umana, come scena, per così dire, dei pensieri e degli affetti (...).
Per quanto intensa sia la mia esperienza, sono conscio della presenza, e della critica, di una parte di me stesso, che, per così dire non è parte di me ma spettatrice che non partecipa di nessuna esperienza, però ne prende nota; essa non è me come non è te.

Insomma, il nostro buon Thoreau stava scrivendo dell'Osservatore Silenzioso, ancor prima che questa entità avesse un nome.

venerdì 2 agosto 2013

Il succo della vita secondo Thoreau

C'è un libro meraviglioso che tutti dovrebbero leggere, scritto da un visionario, da un'anima profondamente spirituale e selvaggia, un poeta rivoluzionario: Walden - Ovvero vita nei boschi di Henry D. Thoreau (BUR).
Foto dell'autrice


Il modo in cui questo scrittore descrive il suo amore per la vita nella natura selvaggia, l'insensatezza del mondo cosiddetto civile, ma soprattutto la sua conoscenza delle verità spirituali nei testi orientali - buddisti e induisti - ne fanno un libro sublime, che lascia un segno indelebile nelle coscienze.

Essere svegli significa essere vivi. Io non ho ancora incontrato un uomo che fosse completamente sveglio, scrive Thoreau.
Dobbiamo imparare a risvegliarci e a mantenerci desti (...). Non conosco nulla di più incoraggiante dell'incontestabile capacità dell'uomo di elevare la sua vita con uno sforzo cosciente.
L'arte più degna è la capacità di influire sulle qualità del giorno.
Ogni uomo ha il compito di rendere la sua vita, anche nei dettagli, degna della contemplazione delle sue opere più belle e più critiche. 

E poi, la frase citata anche in un film famoso, L'attimo fuggente:
Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.