domenica 13 gennaio 2013

Non consegnare il tuo Potere agli altri

"Quando dai la colpa a qualcuno gli stai dando anche Potere, il tuo Potere. Gli dai il Potere di renderti felice o infelice. Ma se una persona o un evento possono renderti felice o infelice, allora tu non sei un uomo libero, sei un servo; sei condannato a vivere sperando che nessuno ti faccia mai niente di male." Salvatore Brizzi, dal libro Risvegliare la macchina biologica per utilizzarla come strumento magico.

Foto dell'autrice
Se gli altri sono uno specchio, allora ciò che crediamo di trovare in un altro è qualcosa che già ci appartiene, ma non lo sappiamo.
Ci innamoriamo delle qualità di una persona perché le riconosciamo in noi, ma a livello inconscio.
Il problema è che in genere crediamo invece di non avere quelle qualità, e ci illudiamo di compensare questa illusoria mancanza trovandola fuori di noi. Nell'altro.

Ma relazionarsi agli altri per compensazione non funziona.
Specie nella coppia amorosa. 
Crediamo, per esempio, di essere persone poco concrete e ci innamoriamo di una persona molto pratica e concreta pensando che così ci aiuterà a trovare quell'elemento terra, quella concretezza, che a noi manca. A sua volta questa persona è affascinata dalla nostra creatività.

Ma ecco che nella coppia, partendo da questi presupposti, si costruisce un castello di pietra sulle sabbie mobili.
Ci aspettiamo di integrare dall'esterno qualità che invece, in potenziale, abbiamo già in noi.
Ma nulla può davvero arrivarci dall'esterno.

Ecco quindi la sofferenza, l'illusione di perdere qualcosa che ci serve, di cui abbiamo bisogno per star bene, di qualche qualità che ci renderebbe felici.

Il motivo di tanti fallimenti nei rapporti, su tutti i piani, dall'amore all'amicizia, al lavoro, sta proprio nel desiderio di compensazione.
L'aspettativa delusa di chi cerca fuori di sé qualcosa che gli manca. 

Se carichiamo gli altri del Potere di cambiare le nostre emozioni, come fossimo una banderuola al vento, allora siamo perduti.
Non riconoscere che il Potere è solo in noi è un'inconsapevole via verso il massacro.
E' come dire: Fate di me ciò che volete.

Ed è quello che regolarmente facciamo. Imputiamo agli altri le nostre mancanze perché puntare il dito fuori ci fa stare meglio.
Non ci avventuriamo a cercare le ragioni che stanno dentro di noi.

Se davvero riuscissimo a immaginarci come banderuole sbattute qua e là dal vento, in preda a emozioni convulse che ci sbatacchiano a destra e manca, forse riusciremmo a capire davvero cosa significhi caricare di Potere - il nostro Potere - gli altri.

A livello pratico cosa può fare la povera banderuola? Di certo non può far cessare il vento!
Allora l'unica cosa da fare è ancorarsi meglio al tetto. 
Trovare il proprio centro.

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