lunedì 14 gennaio 2013

Ad ogni anima il suo esercizio

Foto dell'autrice
Capita spesso di leggere nei libri cosiddetti di autoaiuto suggerimenti di comportamento o esercizi per ottenere ciò che desideriamo.

Sulla carta sembra tutto molto semplice: applichi il metodo credendoci e funzionerà. 
E se non funziona è perché hai delle resistenze inconsce e allora devi ripulirti da esse. 
Magari con il metodo ormai famoso chiamato Ho' oponopono (dal libro Zero Limits di Joe Vitale)...

Ma quando ormai hai sperimentato tutto, e ci hai creduto, e hai ripulito e ripulito con l'Ho'oponopono (che comunque è un ottimo metodo), e ancora qualcosa rimane in stallo, allora cosa devi ancora capire?

Quello che c'è ancora da capire, secondo me, è che noi - con le migliori intenzioni - ci buttiamo in un metodo che ci sembra efficace, magari perché risuona con un certo nostro modo di essere. Ci viene naturale.
Ma il punto è proprio lì.

Magari quello di cui abbiamo bisogno, invece, è l'esatto contrario!
Fare qualcosa che non faremmo mai. Magari per rompere gli schemi, o per superare certe barriere mentali. Oppure perché quella cosa deve essere integrata dentro di noi, e per integrarla dobbiamo fare qualcosa di nuovo, qualcosa che magari pensiamo non ci appartenga.

Esempio:
In un libro ti dicono che se vuoi smettere di essere single, devi smettere per prima cosa di comportarti da single. 
Quindi, basta mangiare dalla scatola davanti alla tv, devi cominciare ad apparecchiare per due, immaginarti in due... Devi fare spazio nell'armadio per ospitare i vestiti di un ipotetico lui...
Insomma, è il metodo del fare come se.
Immaginare che la cosa che desideriamo sia già la nostra realtà.

Il problema è questo:
Se tu se una persona con un'immaginazione fervida, con tanta fantasia, il fare come se ti viene naturale. Troppo naturale!
C'è il rischio che la tua vita si trasformi in una vita immaginaria, con il risultato di essere ancora meno concreta nelle relazioni. 
Perché tutto avviene solo nella mente.
Questo esercizio va bene solo per chi è troppo concreto e ha poca immaginazione. Ecco la chiave. 

Se sei una persona poco concreta, con troppa immaginazione, se ti manca l'elemento terra, allora il metodo migliore è imparare a fare le cose nel concreto. Non come se!
Se ti riesce difficile portare a termine un compito, o non sai come mettere in pratica un'idea, è proprio lì la chiave!
Perché è proprio la capacità di compiere gesti concreti che devi integrare. Ecco la sfida.

Foto dell'autrice
Quindi, prima di scegliere un metodo, dovremmo chiederci se questo sia il più adatto a noi. Dobbiamo prima conoscerci bene, essere obiettivi. 
Sarebbe bello se anche gli scrittori di questi libri lo capissero e mettessero delle avvertenze!

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