lunedì 10 febbraio 2014

Tiro con l'arco e Presenza

Il tiro con l'arco, oltre a essere uno sport ancestrale, è un ottimo esercizio per sperimentare la Presenza. 
Inoltre, è una perfetta metafora del tipo di lavoro che porta al raggiungimento degli obiettivi.


Foto dell'autrice
Per prima cosa, occorre dire che il centrare perfettamente il bersaglio è secondario rispetto all'importanza della postura e del rilassamento dell'arciere.

Se non si ha una corretta postura senza tensione nelle braccia e nelle mani, la freccia sarà debole e con ogni probabilità fallirà il bersaglio.
L'arciere, mentre tende l'arco, sente ogni muscolo muoversi, allungarsi, percepisce il proprio respiro, chiude un occhio e diventa un tutt'uno con l'arco stesso, la freccia e il bersaglio.

In quel momento sperimenta la Presenza, la mente è quieta. 

Le dita tendono la corda per alcuni secondi fino a che si lasciano scivolare via da essa e la freccia è scoccata.
Questo scivolare via senza strappo è un'importante metafora del modo giusto per lanciarsi verso un obiettivo.

Se noi forziamo gli eventi, per impazienza o per rabbia, la freccia sarà scoccata malamente e sarà debole, oppure fallirà completamente il centro del bersaglio. Dobbiamo capire quando è il momento giusto di lasciare andare a destinazione la nostra intenzione. Quando siamo rilassati e fiduciosi, e lasciamo scorrere le cose via da noi perché prendano la strada del mondo.

Insomma, è sempre e solo il nostro atteggiamento che ci porta a un qualche risultato. Positivo o negativo, dipende da noi, mai dall'esterno.

Inoltre, una cosa fondamentale che si impara tirando con l'arco, è che non bisogna mai provare a tirare senza la freccia incoccata, cioè lasciando andare la corda dopo averla tirata al massimo.
Questo perché, tecnicamente, la corda produce delle vibrazioni che potrebbero danneggiare i flettenti in modo irreparabile.

Nella vita, a pensarci bene, è la stessa cosa. Non puoi lanciarti verso un obiettivo senza avere capito bene come raggiungerlo. 
La freccia è il come. Se non ne hai la minima idea o sbagli mezzo, puoi fare danno. A te stesso.

Consiglio alle persone che faticano a raggiungere i propri obiettivi o che li falliscono di provare a tirare con l'arco.
Foto dell'autrice
Sperimentandolo di persona, si sente una nuova energia di consapevolezza ed azione invaderci. 
Si sperimenta la determinazione priva di rabbia o impazienza.
Si diventa presenti a sé stessi con la padronanza di uno strumento che prima di tutto incarna un esercizio spirituale.

Si sente emergere qualcosa di selvaggio sepolto dentro di noi. E' un retaggio antico. L'arco è stato il primo strumento complesso di caccia, quindi di sopravvivenza, e non di guerra. Non contiene in sé quella connotazione distruttiva che hanno invece le armi da fuoco.
Ma questa è un'altra storia.

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