martedì 25 febbraio 2014

Bellezza = Unicità

Il nostro concetto di Bellezza è molto distorto dalla nostra cultura imperante dell'apparire, del somigliare tutti a un modello ideale -irraggiungibile, tra l'altro.

Nell'intervista di ieri a Marco Matera sono venuti fuori due concetti fondamentali per rinascere a sé stessi, riscoprirsi, vedersi davvero con occhi nuovi:

la Bellezza come unicità e il darsi Valore.


Foto dell'autrice
Noi siamo incapaci di vedere quanto davvero di bello ci sia in noi perché siamo condizionati fin da piccoli a piacere agli altri, a compiacerli. Genitori, parenti e insegnanti. Crescendo, nell'adolescenza l'appartenenza al gruppo, l'uniformarsi per tentare di fare parte di qualcosa ed essere così qualcuno, diventa un passaggio obbligato. E non è sbagliato. Fa parte della nostra evoluzione.

I problemi nascono quando anche da adulti non riusciamo a staccarci dalla logica del piacere agli altri per costruirci un'identità. Essere accettati dagli altri per accettare sé stessi.
E' una logica autodistruttiva.

L'unica persona cui dobbiamo davvero piacere è a noi stessi.
Ci sarà sempre qualcuno che non ci apprezza, non ci comprende e ci critica. 
Più cerchiamo di piacere agli altri, più tradiamo la nostra identità profonda. Tradiamo la nostra unicità.

Uguaglianza nei diritti e doveri di cittadini non ha nulla a che fare con l'essere ciò che siamo. Cioè unici, irripetibili. 
Una somma di fattori miracolosi ci ha fatti nascere in questa vita.

Invece che concentrarsi su ciò che non ci piace di noi dovremmo invece puntare sui nostri talenti, sui doni che ci sono stati dati, sulle nostre aspirazioni profonde, che sono le nostre potenzialità inespresse.
Anche i difetti lo sono. In un mio articolo di qualche settimana fa si parlava proprio dei cosiddetti difetti come qualcosa che siamo venuti a sviluppare in questa vita. E possiamo farlo attraverso il riconoscere quali sono i nostri talenti e quindi la nostra strada nel mondo per esprimerli. 
Ci sono stati dati per farne buon uso. Non per tenerli ad ammuffire in un cassetto.

Il problema fondamentale delle frustrazioni umane sta nel credere che gli altri abbiano talenti migliori dei nostri. Gli uomini ammirano ed invidiano gli sportivi e si chiedono perché non sono nati per fare il calciatore/giocatore di rugby/basket, ecc. Le donne si chiedono perché non sono nate con il talento per il canto/ballo o abbastanza belle per fare le modelle. (Scusate se generalizzo).
Come se i talenti si riducessero solo a quelli!

Finché non vedono davvero quali sono i loro doni non faranno che sentirsi delle nullità. La crisi di oggi proprio per questo è anche morale e identitaria.

Il darsi Valore, che è il secondo punto, è proprio comprendere e accettare con gioia la nostra personale missione sulla Terra. E metterla al servizio dell'umanità.

E non dite che non avete talenti, è una bestemmia! Nessuno ne nasce privo. Scavate, cercateli e li troverete. Fatene buon uso.
DIVENTATE VOI STESSI.


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