mercoledì 13 novembre 2013

Il corpo nell'azione

Nell'articolo di ieri ho affrontato il tema del corpo nella sua interezza, per sentire davvero la realtà.

Foto dell'autrice
Sappiamo che non esiste risveglio che non passi dal nostro corpo fisico, dalla nostra macchina biologica. Per esercitare l'attenzione sul Qui e Ora è necessario essere presenti nel corpo mentre lo usiamo.

La maggior parte delle volte che compiamo un'azione, la nostra mente è altrove. Anzi, spesso i lavori di casa o i lavori fisici in generale sono una scappatoia per permettere alla mente di divagare. Il nostro braccio fa una cosa adesso, la testa è nel passato o nel futuro.
Siamo dei dissociati.

Un esercizio fondamentale per tornare alla nostra integrità corpo-mente è porre attenzione alle azioni e al corpo che le compie mentre stiamo facendo una qualche attività.

Dal lavare i piatti a farsi una doccia, cucinare, guidare, scrivere al computer. Ma anche solo passare attraverso una porta o salire e scendere le scale.

Questo non solo ci permette di accorgerci di quanto poco siamo coscienti della nostra perfetta macchina, l'unico mezzo che abbiamo per sperimentare questa incarnazione, ma fa sì che la mente interrompa il proprio flusso continuo di pensieri, lamentele e credenze che ci cristallizzano in un'energia circolare.
Foto dell'autrice

Per uscire dal circolo vizioso bisogna rompere lo schema.

Un modo veloce ed efficace per sciogliere la cristallizzazione dell'energia portata dalla mente è praticare attività fisica. 
Provate anche solo a praticare mezz'ora di corsa regolarmente, una o due volte la settimana, in base ai vostri impegni.

Per prima cosa, già solo fare lo sforzo di compiere questa azione regolarmente è un buon indizio di quante resistenze da un parte e da quanta effettiva volontà avete dall'altra.

In secondo luogo, il correre porta il fisico alla fatica, ed essa costringe la mente a stare attenta a quella fatica. Sotto sforzo non c'è posto per i pensieri.

La terza ragione è che quando il corpo comincia a sentire tanto la fatica, la mente cerca di metterci comunque lo zampino intimandoci di smettere, lamentando di non farcela, di non essere in grado e via dicendo.

E' lì che si attiva la consapevolezza che cedere e fermarsi sarebbe dar retta ai nostri schemi mentali autolimitanti.

Continuate a correre, e molte delle vostre cristallizzazioni si scioglieranno. Circolerà energia nuova, che non può far altro che giovare, che portare nuovi doni alla vostra vita.

Ma poi non fate l'errore di pensare che se lo avete sperimentato una volta questo vi basta.
E' la costanza dell'acqua che scava le montagne, non la goccia schizzata una volta sola!



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