sabato 24 novembre 2012

Il potere dionisiaco della danza

Nella società odierna si sono perse le valenze archetipiche di molte cose, il contatto con la loro vera natura e con la loro simbologia profonda.
Ieri sera ho partecipato a una cena con molti amici e quando ad un certo punto mi sono trovata in pista con alcune amiche a ballare come una forsennata dei vecchi, memorabili pezzi di disco dance anni '70. Mentre danzavo ridendo, inventandomi figure e gesti, saltando, cantando a squarciagola, mi è venuto da pensare alla valenza dionisiaca del ballo in sé, non importa il tipo di musica.
L'energia che sprigiona il corpo con il movimento al ritmo della musica è un qualcosa che ci riporta ai nostri progenitori e allo sciamanesimo.

Gli sciamani malgasci dicono che non bisogna stare fermi troppo a lungo o i demoni si impossessano di noi. Da un punto di vista simbolico, possiamo dire che è vero che una persona che sta ferma, magari bloccata da un dolore, rischia di essere colta dal demone della depressione. La saggezza dei nostri avi ci stupisce sempre con la chiarezza delle loro intuizioni.

Tornando al presente, quando critichiamo la passione per i giovani per il ballo in discoteca, in realtà dimentichiamo che in sostanza il potere ipnotico della musica, specie di quella a ritmo sostenuto, ha derivazioni ancestrali che fanno parte del nostro DNA. Certo, ciò che manca loro è la consapevolezza che quel ritmo era già in uso anticamente per perdere le coordinate della mente e farla tacere, lasciando emergere la parte intuitiva  e creativa del cervello, entrando in contatto con l'anima, o spiriti che dir si voglia. Persino l'uso di droghe psicotrope e allucinogeni è parte della nostra eredità culturale antica.
Ma i nostri avi sapevano usarle ed erano a uso esclusivo degli sciamani e degli iniziati. Perdendo la nostra saggezza antica è rimasto solo lo strascico di qualcosa cui non riusciamo a rinunciare.

Sarebbe bello che ognuno di noi esercitasse questa pulsione in modo sano e gioioso almeno una volta ogni tanto, perché ballando i pensieri fissi, le piccole frustrazioni, le malinconie, i problemi quotidiani vengono scacciati dalla mente proprio come demoni, e nel movimento anche il corpo si scrolla di dosso quella rigidità portata dalla mente.
Un esercizio che mi piace fare, inoltre, durante il ballo, specie con quella musica ipnotica da discoteca (che personalmente non apprezzo), è sentirmi un tutt'uno con la musica. Rimanere ferma a occhi chiusi in pista, o al massimo ondeggiare un pochino, sentendo la musica penetrare ogni cellula del corpo, percuotendola come un tamburo, pulsando come qualcosa di vivo, e lasciando che siano le sensazioni personali a guidare il corpo.
Essere nel presente, nel Qui e Ora, un Osservatore Silenzioso che prende coscienza della musica senza giudicare. Essere la musica stessa. Un esercizio spirituale mentre il mondo proiettato là fuori danza inconsapevole dominato dall'Ego.

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