lunedì 28 aprile 2014

Correggere il tiro

Capita spesso nella vita di lavorare per ottenere qualcosa, e poi quella cosa non arriva proprio come vorremmo. O non arriva affatto.

Innanzi tutto, quando sentiamo la delusione emergere per il risultato fallimentare o non soddisfacente, dovremmo chiederci se essa nasce da un giudizio della personalità - per esempio non accettare i nostri limiti - oppure se una parte di noi sa che a livello evolutivo il nostro obiettivo non è necessario raggiungerlo, perché magari non è ciò che davvero fa per noi.

Quando abbiamo stabilito che ce la possiamo fare, che non dobbiamo mollare, allora l'unica cosa sensata da fare è correggere il tiro. Specie dopo più di un tentativo.
Foto dell'autrice

Torno a fare un esempio sul tiro con l'arco perché lo sto sperimentando proprio in questo periodo.

Se una freccia va a piantarsi su un punto basso, di sicuro l'errore è nostro. 
Siamo sempre noi i responsabili.
Non esiste che l'arco scagli le frecce in modo diverso da una volta all'altra. E' uno strumento che funziona su basi meccaniche e riproducibili.

Se l'arco ha un mirino, l'errore può essere dato dalla sua regolazione erronea.
Ogni volta che scagliamo una freccia, oltre a stare attenti ai gesti, alla postura, alla riproducibilità del gesto per far sì che le frecce vadano sempre nella stessa direzione e sullo stesso punto alto (il dieci), dovremo anche essere sicuri che il mirino sia a posto.

Correggere il tiro è mettere a posto ogni cosa, gesti, muscoli, mirino affinché il tiro sia più perfetto possibile.
Foto dell'autrice

Nella vita è la stessa cosa. Se un obiettivo lo manchiamo, dobbiamo chiederci cosa ha fatto sì che lo mancassimo.
Mai dare la colpa all'esterno, a persone o eventi come se fossero fuori dal nostro controllo.

Quale tipo di energia, quali pensieri abbiamo usato per andare verso di esso?
Abbiamo dato il meglio?
Abbiamo fatto tutto il possibile oppure potevamo impegnarci di più?
Avevamo distrazioni?
Non eravamo abbastanza motivati?
Avevamo paura di fallire?
Oppure paura del successo?
Ci sentivamo davvero all'altezza dell'obiettivo o no?
Era l'obiettivo giusto?
E se non fosse l'obiettivo giusto? Cosa vorremmo davvero?

Una volta stabilito qual è stato l'errore, possiamo investire nuove energie, fare nuovi tentativi con una diversa consapevolezza.
Se ogni cosa è fatta nel modo giusto, con l'energia giusta, non possiamo fallire.

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