giovedì 31 ottobre 2013

Abbandonare la speranza

Per cultura, siamo abituati a pensare che la speranza sia qualcosa di positivo. Un sentimento che ci aiuta ad andare avanti e a pensare in positivo. 
Per noi abbandonare la speranza sarebbe un po' come rinunciare a vivere.

Foto dell'autrice
Persino la religione cristiana ha fatto della speranza un punto fermo: per esempio nella speranza della resurrezione, cosa che i sacerdoti dicono sempre durante la messa funebre.

Ma poi arriva un tizio come Frank Kinslow che dà una mazzata alle nostre certezze culturali costringendoci a cambiare idea.

La speranza allontana la mente dal presente - dov'è la pace - scrive nel suo libro Il Segreto della Vita Quantica (Macro edizioni), inducendola a dimorare nel futuro. La speranza, come il futuro, è un'illusione. 

In effetti, se ci riflettiamo su, scopriamo che è vero. 
La speranza è una coperta calda che ci mettiamo addosso per dormire in attesa di qualcosa che verrà e sarà certamente meglio di ciò che c'è ora. 
ILLUSIONE.

Come dice anche il buon vecchio Eckhart Tolle: Ogni momento è il migliore.

Ciò che temiamo di più è il non avere il controllo delle situazioni.
Non abbiamo fiducia nel presente, lo allontaniamo rifugiandoci nel futuro. 
Ma se ogni momento è il migliore, è da lì che dobbiamo partire.
Anzi, da qui. Qui e Ora.

Foto dell'autrice
Apprezzando ed accettando ogni momento per ciò che è, smettiamo di fare resistenza, permettendo alla vita di essere vissuta davvero.

Respingendo il presente e proiettandoci nel futuro non viviamo.
Ciò non significa che non dobbiamo fare progetti, ma non dobbiamo usare il nostro presente come mezzo per obiettivi futuri.

La vita è Adesso.

Concludendo con un'altra frase di Tolle: La gratitudine per il momento presente e la pienezza della vita adesso è la vera prosperità. 


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