giovedì 17 luglio 2014

Ma quale "conforto spirituale"?!

Mi è capitato spesso di sentirmi dire da scettici che la mia propensione verso la spiritualità fosse un mero bisogno di conforto spirituale, come se esso significasse soltanto colmare una mancanza con un'illusione.
Mi sono anche sentita spesso chiedere come facessi a credere a teorie campate in aria da guru che cercano discepoli per le loro sette. Cito letteralmente.
Autoritratto dell'autrice

Infatti, la cosa più errata è credere. Anzi è errato tanto credere quanto non credere, poiché sono entrambi frutto di elucubrazioni mentali, più o meno razionali. 

Le verità spirituali per prima cosa bisogna sentirle vere dentro, e poi, avere voglia, coraggio e determinazione di sperimentarle di persona. 
Non ha senso credere o non credere in Dio. Ma puoi sentirlo. E questa è un'esperienza che non si può raccontare né cercare di spiegare a livello intellettuale. 
Ma c'è un momento in cui puoi sperimentare, sentire, e quindi avere la certezza che la Legge di Attrazione, la Legge dello Specchio, quella dell'Ottava, eccetera, esistono e funzionano.


Foto dell'autrice 
Inoltre, la via del guerriero di pace o di luce, o monaco guerriero, o chiamatela come volete, non spinge le persone verso una promessa di salvezza astratta, tipo su un altro pianeta, o in un futuro lontano post-apocalittico. 
La pratica nel Qui e Ora è la salvezza dal tuo dolore emozionale. Punto. O la metti in pratica o non puoi dire che non ci credi. O che ci credi ma ti basta così, di saperlo in astratto.
Non c'è nulla di più pratico e concreto di questa Via.

Eppure, molte persone, specie chi si definisce ateo o agnostico, credono che non possa esistere una spiritualità che non si identifica con una religione istituzionale e dogmatica, o peggio con una setta. E non credono neppure che spiritualità sia anche e soprattutto osservazione continua della realtà. Per loro spiritualità e religione devono per forza far rima con misticismo da baraccone.
Purtroppo, non si può convincere qualcuno ad avvicinarsi a una via come questa se non la si sente dentro come chiamata impellente.
Nonostante il mio rammarico, so bene che solo chi è pronto la strada la trova da solo. 

Inoltre, sono perfettamente cosciente che se nulla esiste fuori di me, evidentemente le critiche degli scettici me le creo da sola. Forse sono frutto di quella parte mentale che ancora vorrebbe resistere agli assalti devastanti delle verità sperimentate. E infatti, l'unico modo per fugare ogni dubbio è continuare a sentire, e a sperimentare.


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