venerdì 4 luglio 2014

La coppia nuova

Come dicono i Maestri contemporanei, non è più tempo di coppie vecchio stampo, di persone che stanno insieme per abitudine, per paura della solitudine, per convezione o interesse, per sostenersi a vicenda.

La coppia fatta di due elementi che non sanno stare in piedi da soli ma si appoggiano l'un l'altro è destinata a crollare, prima o poi, rovinosamente. L'esempio più comune è quello degli anziani insieme da cinquant'anni, che quando muore uno dei due l'altro lo segue a ruota, incapace di stare senza il proprio partner.
Nella letteratura e nel cinema questa cosa viene considerata romantica, in realtà è solo drammatica, senza nessun romanticismo. E' indice della dipendenza più totale da una persona esterna.

Per parafrasare Kahlil Gibran, la coppia dovrebbe essere come le colonne dei templi: non troppo vicine ma nemmeno troppo distanziate, o l'intera struttura crollerebbe. Devono stare allineate e alla giusta distanza.

Una coppia fatta di mezzo e mezzo - cioè di chi si sente incompleto - non fa uno, ma rimane mezzo e mezzo. 
La coppia fatta di uno e uno fa uno. E' un paradosso.
Nel senso che chi sa stare bene con se stesso anche da solo, chi non dipende dall'altro, può sentirsi parte di un'unità ma senza dipendenza.
E' un'unità per scelta e NON per bisogno.


Foto dell'autrice
Ma non è solo una questione di indipendenza e rispetto degli spazi reciproci.
La coppia del futuro deve avere aspirazioni e obiettivi in comune che non siano solo gusti musicali e hobbies in comune. Non è più sufficiente.

Per chi crede profondamente nella necessità di un cambiamento radicale nel mondo, attraverso la Consapevolezza e il Risveglio collettivo della coscienza, non può più accontentarsi di avere alcune cose in comune con il proprio partner.
Bisogna avere un obiettivo in grande e insieme perseguirlo, mano nella mano. Lavorare insieme per esso, dare ognuno il proprio contributo attivo.

Ma non bisogna cadere nell'errore di forzare qualcuno che non vi crede a perseguirlo solo perché ci crediamo noi.
Non è facile trovare qualcuno che voglia avanzare con noi verso un mondo nuovo, ma credo che più restiamo fissi sul nostro centro gravitazionale interiore e più probabilità avremo di crearlo nella nostra realtà.

Però, non ci è dato sapere fino in fondo i piani dell'Universo. Magari a qualcuno di noi sta il compito di perseguire il proprio obiettivo da solo. 


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