mercoledì 9 luglio 2014

Con gli occhi di un bambino

Molto spesso ci si chiede come fare a mantenere l'attenzione e la Presenza sulle azioni che compiamo. Anche se ci mettiamo l'impegno è facile distrarsi e penso che la pratica costante e la buona volontà siano i migliori metodi per avere risultati nel tempo.

Ho trovato che se cerchiamo di vedere le cose a traverso gli occhi del bambino che sperimenta tutto diventa più facile. E' un gioco utile. Il bambino che prende in mano una forchetta e per la prima volta riesce a raccogliere il cibo nel piatto la vedrà come un'impresa eroica, sarà affascinato dalle sue stesse mani, dalle dita piegate sullo strumento, ci metterà impegno perché il braccio e la spalla siano coordinati al punto giusto da far arrivare il cibo alla bocca senza spiaccicarlo sulla guancia.

Foto dell'autrice
Ovviamente, da adulti non ci facciamo più caso perché è un gesto così quotidiano da sembrarci banale. Eppure, la Presenza sta nell'essere in ogni muscolo, in ogni gesto. Sta nel porre attenzione alla masticazione e al sapore del cibo. Nel gustarlo davvero.
Se cominciassimo a comportarci come se ogni gesto fosse compiuto per la prima volta, riscopriremmo la meraviglia e lo stupore per la Bellezza. Un'anima che si incarna in un corpo ed è cosciente tutto il tempo di quanto tutto questo sia un miracolo è un'anima consapevole di essere anima.

Ogni compito quotidiano, dal lavarsi, al pulire casa, al guidare, lo deleghiamo al nostro corpo fisico perché non ci interessa più sperimentare quello stupore. Eppure, è proprio quello che tiene vigile la mente sul corpo e non permette ad essa di divagare togliendoci energia, e facendoci arrivare a sera sfiniti.

Perché non continuare a provare meraviglia per questo bellissimo mezzo fisico che ci è stato dato in prestito per portare in giro nel mondo la nostra anima immortale? Perché non tornare a vedere la vita attraverso occhi da bambino?


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