lunedì 24 marzo 2014

Il rilascio perfetto come metafora

Come ho già accennato in un precedente articolo sulla Presenza nel tiro con l'arco, il rilascio è fondamentale per mandare la freccia a segno in modo pulito, senza rallentamenti e sbandamenti.

E' difficile imparare a non strattonare la corda quando si lascia andare, e la tecnica perfetta consiste nel far sì che la corda a un certo punto con la sua tensione e con la morbidezza delle dita tenute in parallelo scivoli via quando è il momento giusto. In teoria, non siamo noi a scegliere di lasciar andare, ma accade al momento giusto. Lo si sente. 


Ritratto dell'autrice by G.T.
E' una metafora che si può applicare anche nella vita: non si possono forzare i tempi. Non si può decidere di essere pronti quando alcuni indizi ci dicono il contrario. Non si può far accadere  forzatamente ciò che desideriamo. 
Non accadrà, o sarà una cosa debole, che finirà subito. O scopriremo di non essere ancora davvero maturi per fare bene quella determinata cosa.

Abbiamo lanciato la freccia con l'ansia di fare punti sul bersaglio e la freccia non è andata al centro, solo di lato. O peggio, completamente fuori dal paglione…
Insomma, non ci siamo presi tempo per fare un gesto perfetto nel modo più naturale. 
Allineati con il nostro centro interiore.

Provando il compound, cioè l'arco composto americano, mi sono resa conto che la teoria del rilascio perfetto applicato alla vita pareva non funzionare con esso, perché non si tira la corda con le dita, ma con uno sgancio meccanico.
E allora?, mi sono chiesta. 

Un giorno ho capito che in realtà non è davvero l'opposto.
Lo sgancio meccanico non è poi così incompatibile con la teoria del rilascio perfetto perché quando ci allineiamo, quando siamo un tutt'uno con la volontà e con la Presenza del corpo, ecco che è naturale che lo sgancio avvenga al momento giusto, anche se in questo caso dobbiamo comandare al dito di premere sul grilletto dello sgancio.

Forse dall'esterno può essere difficile da comprendere, me ne
Foto dell'autrice (con arco nudo)
rendo conto. 

Ma arriva un momento in cui nel silenzio della Presenza del corpo sul gesto, della concentrazione delle mente sul bersaglio, con l'occhio che fissa il mirino puntato sul centro perfetto, si emette un ultima inspirazione, il torace si allarga e le scapole si avvicinano… Ed è quello in momento giusto per lasciare andare la corda.
Che sia con le dita che scivolano via o con un aggeggio di acciaio con un grilletto, quello è il momento.

Allineandoti - cioè allineando Volontà dell'Anima, Presenza e Azione - sai esattamente quando è il momento di lanciarti verso il tuo obiettivo. Lo senti. Lo sai.

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