giovedì 18 aprile 2013

Il concetto di peccatore secondo Brizzi

A volte capitano delle cose che ti fanno di colpo luce su qualcosa che prima stentavi a comprendere. 
Come se il tempo fosse giunto per vedere le cose da un altro punto di vista.

Per anni mi sono indignata al solo pensiero del concetto di peccato. Ho sempre rifiutato in modo categorico l'idea che esista qualcosa di proibito, di impuro per principio divino. Non posso credere, personalmente, in un Dio vendicatore che spedisce all'inferno per l'eternità i suoi figli. Per l'eternità! 
Qualcosa di profondamente ingiusto, che non darebbe all'anima la possibilità di redimersi. 

Foto dell'autrice
Poi, nel piccolo, prezioso libro di Salvatore Brizzi, Risvegliare la macchina biologica per utilizzarla come strumento magico (Antipodi edizioni), ecco una risposta illuminante:

E' peccatore colui che si è allontanato da Dio, colui che non sente Dio in sé e adesso vuole ritornare a sentirLo attraverso la preghiera stessa.
Il "peccato" concerne uno stato di coscienza di separazione dall'Amore e dalla Volontà del Venerabile Reggitore di questo Sistema Solare e, di conseguenza, uno stato di separazione dagli altri uomini e dagli eventi del mondo, che vengono percepiti come estranei e pericolosi.


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