mercoledì 11 febbraio 2015

Corvi della battaglia

Fin dal Neolitico, il corvo è stato associato alla morte e alla rigenerazione in quanto necrofago (o saprofago). Con l'avvento della civiltà indoeuropea di stampo guerriero, i corvi vennero associati alla morte in battaglia. 
Corvo faretra - Foto dell'autrice
Famosa è la figura della Morrigan, la dea della guerra celtica che era associata, appunto, al corvo. In Gallia questa dea si chiamava Catubodua (cioè Corvo della battaglia) o Bodua (corvo).
Nella mitologia nordica Odino (Wotan) è accompagnato da due corvi, i suoi messaggeri, che sono associati alla visione e alla profezia.
Tra i nativi nordamericani il corvo è l'animale ambasciatore di magia e protettore contro le forze del male.

Mi piace l'associazione con la rigenerazione poiché, in effetti, quando qualcosa muore c'è sempre qualcos'altro che nasce. Quando accogliamo cose vecchie e morte come parte del percorso di vita, da queste può nascere qualcosa di nuovo, di costruttivo, dalla pesantezza di ciò che viene tralasciato si torna a una nuova leggerezza.
Possiamo sfruttare ciò che è morto o sta morendo per rinnovarci. Un albero morto può servire da concime per la terra che darà vita ad altri alberi, nutrendo i semi con ciò che imputridisce.

Questa è la saggezza del corvo. Non esiste battaglia che non si possa affrontare perché ognuna, sia che la vinciamo o perdiamo, ci porterà rinnovamento. Vedremo le cose alla luce dell'esperienza vissuta e, se sapremo farne tesoro, diventeremo più saggi.

Nei Tarocchi la carta della Morte non è negativa. E' la carta della rigenerazione, del vecchio che muore per far posto al nuovo. La Morte fa pulizia del superfluo e ci dà la spinta verso il
Corvo totem - Foto dell'autrice
cambiamento radicale. 


Divenire corvi della battaglia significa essere disposti a rivedersi ogni momento, a rimettersi in discussione, a rientrare in gioco anche dopo una sconfitta. Il corvo della battaglia sfrutta l'occasione di nutrirsi di esperienza per non commettere di nuovo gli stessi errori. E' profetico perché sa vedere oltre, oltre che imparare dall'esperienza. 
Ed essendo messaggero degli dèi, è anche in grado di ascoltare i messaggi inviati dal Divino. Il corvo sa ascoltare, interpretare le cose del mondo in senso verticale. Per questo è stato scelto da Odino.

E' tempo di tanti nuovi corvi della battaglia. Il mondo odierno ne ha bisogno.

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