mercoledì 20 agosto 2014

Sentirsi soli

Mi è capitato innumerevoli volte di sentire persone lamentarsi del proprio senso di solitudine. Esso può essere scatenato da una rottura sentimentale, dalla fine di un'amicizia o da un senso di vuoto generico.
Quel senso di vuoto o di rottura è semplice illusione della separazione. E' la convinzione che gli altri siano altro da noi. Che ci sia differenza tra la nostra individualità e quella altrui.
Se non sentiamo una risposta alle nostre richieste da parte delle persone ecco che ci sentiamo abbandonati.
Ma se ogni cosa nasce da dentro, poiché il mondo è una nostra percezione e quindi una proiezione esterna del nostro sentire, come possiamo sentirci soli?

Non esiste differenza tra noi e la vita, e quindi se non sentiamo la pienezza e ci percepiamo soli, separati dagli altri, non amati, non considerati, è perché non siamo in contatto con noi stessi. Con la nostra parte divina. 
Foto dell'autrice

Anche chi si sente abbandonato da Dio non riconosce in sé la Sua essenza divina. Se noi e Dio siamo fatti della stessa luce, come possiamo essere abbandonati da Lui? Non è possibile.
Quello che viene percepito è solo uno scollamento tra l'Ego e la propria parte divina. E' pura alienazione.

Quando qualcuno si lamenta che Dio non ha accolto le sue preghiere esaudendo una richiesta, in realtà dovrebbe comprendere che quel silenzio è già una risposta. Gli sta dicendo che può farcela con le proprie forze senza aggrapparsi sempre alla convinzione che Dio sia fuori di lui e da fuori lo possa aiutare. 
Se un bambino che sta imparando a camminare ogni volta che cade e scoppia a piangere viene subito rialzato dal genitore, non imparerà mai a contare sulle proprie forze.
Noi siamo qui per imparare che siamo responsabili di ciò che ci accade. Quindi il Divino ci sta dicendo con il suo silenzio Ho fiducia in te, so che ce la puoi fare. Il mio silenzio è la tua forza.

E quando qualcuno si dispera perché le cose non sono andate secondo i suoi piani dovrebbe soffermarsi proprio sul quell'aggettivo possessivo. Dire "il mio piano, il mio desiderio, il mio sogno" indica una possessione da parte dell'Ego. La mente umana si identifica con esso e se i piani non vanno secondo i desideri dell'Ego ecco che ci si sente dei falliti.
Ma il vero dono è comprendere che quel fallimento gli sta insegnando che i suoi piani non possono essere basati sul far colpo, avere più denaro come status, piacere di più a tutti, ecc.  Questo è illudersi che si può trovare sé stessi nel riconoscimento da fuori.

The prayer - Foto dell'autrice
Se sei allineato con la parte più vera, più autentica che alberga in te, il Sé Superiore, allora un giorno comprendi finalmente che i piani del Divino sono gli stessi tuoi, e quindi qualsiasi cosa succeda è per il meglio. Non esiste fallire.
Comprendi che tutte le volte che ti sei disperato per qualcosa che non era andato secondo i tuoi piani stavi cercando di manipolare il divino perché esaudisse i desideri di quell'Ego che finge di essere te.

Non esiste solitudine perché nessuno è separato da nulla. Quello che senti è lo scollamento tra l'Ego e la tua vera Essenza.

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