lunedì 5 agosto 2013

L'Osservatore Silenzioso secondo Walden

Rileggendo il già citato e bellissimo libro di H.D. Thoreau, Walden, ritrovo passaggi che mi hanno colpita per l'acume e la capacità di arrivare a verità profonde che, evidentemente, anche un americano del XIX secolo aveva carpito molto prima della cosiddetta New Age.

Thoreau scrive:
Con uno sforzo cosciente della mente, possiamo stare lontani dalle azioni e dalle loro conseguenze; tutte le cose, buone e cattive, ci scorrono accanto come un torrente. (...)
Foto dell'autrice
Io posso essere commosso da una rappresentazione teatrale; d'altro canto, posso non essere commosso da un evento effettivo che appaia interessarmi molto di più. Io mi conosco solo come entità umana, come scena, per così dire, dei pensieri e degli affetti (...).
Per quanto intensa sia la mia esperienza, sono conscio della presenza, e della critica, di una parte di me stesso, che, per così dire non è parte di me ma spettatrice che non partecipa di nessuna esperienza, però ne prende nota; essa non è me come non è te.

Insomma, il nostro buon Thoreau stava scrivendo dell'Osservatore Silenzioso, ancor prima che questa entità avesse un nome.

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