martedì 23 settembre 2014

Gnosticismo 2.0

Negli ultimi anni i Maestri contemporanei stanno rivelando le verità esoteriche nascoste nei Vangeli, citando spesso brani delle Scritture, invece che attingere da fonti buddiste o induiste come ha sempre fatto la cosiddetta New Age. 

In effetti, tutti siamo stati più o meno sedotti dal fascino di religioni esotiche, in particolare orientali, un po' per l'estetica dei riti, un po' perché apparentemente molto diverse - meno severe e tetre - dal cristianesimo dogmatico e cerimoniale cui ci hanno abituati fin da piccoli. Molti ancora vivono un rifiuto istintivo per il cristianesimo, associandolo del tutto alla Chiesa Vaticana, alla storia torbida di ieri e di oggi che si trascina dietro.
Foto dell'autrice

Ma questa è forma!
Ci siamo cascati tutti. Tutti a rifiutare la forma perché incapaci di cogliere il senso profondo dei messaggi insiti nella parola di Cristo che nulla ha a che vedere con i dogmi ecclesiastici.

Quello cui si sta assistendo tramite gli insegnamenti dei Maestri di oggi è una nuova forma di gnosticismo (dottrina della salvezza tramite la conoscenza). 
Mi piace chiamarlo gnosticismo 2.0, perché è anche grazie alla diffusione di internet e dei social network che queste verità si stanno finalmente rivelando a tutti, invece che a pochi come nell'antichità, in cui solo agli iniziati era possibile accedere ai reali significati delle parabole. 

Il messaggio di Cristo era originale in quanto alla visione di un Dio vendicativo, collerico, capriccioso ed egocentrico sostituiva quella di un Dio d'Amore e di Pace. Ma molti dei suoi insegnamenti non lo erano, poiché già erano stati rivelati prima di lui, ad esempio nei testi vedici, in alcuni testi egizi, e dal Buddha.

Guarda caso, uno dei fondamenti del buddismo è il non attaccamento, e cosa dice Cristo in Matteo 6.19?
Non fate tesori in sulla terra, ove la tignola e la ruggine guastano, e dove i ladri sconficcano e rubano.
E in Tommaso, precetto 76 (Vangelo gnostico):
Quanto a voi, cercate il tesoro che non perisce, che è durevole, al quale non può avvicinarsi il tarlo per rodere, né il verme per distruggere.
Si sta parlando di non attaccamento, in quanto i veri tesori sono spirituali, non materiali. 

Cristo stesso ammette: Non pensate che io sia venuto per annullare la legge o i profeti; io non son venuto per annullarli; anzi, per adempierli (Matteo 5.17). Ovvero, sa che il messaggio che porta non è nuovo ma ancora quasi nessuno è riuscito, nel suo tempo, a metterlo in pratica: Quel riposo che aspettavate con ansia è venuto, ma voi non lo avete riconosciuto (Tommaso, precetto 51).


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Comunque, il messaggio, originale o no, è rivoluzionario: Distruggerò questa casa, e nessuno sarà in grado di riedificarla... (Tommaso, precetto 71). Questi insegnamenti sono venuti a scardinare l'illusione della forma, della separazione, per rivelare l'Essenza: Io sono la luce che sovrasta ogni cosa. Io sono il tutto. Tutte le cose ebbero origine da me e tutte torneranno a me. Spaccate il legno, e io sono lì dentro. Sollevate la pietra, e là mi troverete (Tommaso, 77).

Non è forse lo stesso messaggio degli aborigeni australiani, dei nativi americani, della New Age, cioè il famoso tutto è uno?
Potete chiamarlo panteismo o come volete, ma ogni definizione scade nella forma. Perché è sempre la forma che ci frega!



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