martedì 24 settembre 2013

Liberare la vecchia sofferenza

Abbiamo sentito parlare molte volte del corpo di dolore, come lo chiama Eckhart Tolle.
Esso ci possiede perché non siamo in grado di lasciarlo andare, di liberare la vecchia sofferenza di cui è intriso, stratificata.

Ogni volta che sentiamo dolore, angoscia o turbamento non dovremmo lamentarci del fatto che stiamo di nuovo male.
Foto dell'autrice
Quella è invece l'occasione per lasciar andare quell'inutile bagaglio che ci appesantisce.

Abbiamo l'occasione di vedere, sentire, osservare la nostra vecchia sofferenza che riaffiora.

Ricordate: ogni volta che stiamo male non è una male nuovo. 
E' sempre lo stesso dolore che si ripresenta perché non abbiamo ancora trovato il modo - o lo abbiamo momentaneamente dimenticato (succede!) - di tralasciarlo.

Immaginate che ogni volta che il disagio si ripresenta, che pulsa e urla dentro di voi, vi sta chiedendo di lasciarlo andare.
Non è più lì per farvi soffrire. Vi sta solo chiedendo di essere liberato.

Allora fermatevi ad osservarlo. Lasciatelo essere.
Se ne andrà da solo, perché se non reagite ad esso in nessun modo, non gli darete forza.

Con l'osservazione si trasmuta sempre l'energia pesante in leggerezza.

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