martedì 17 settembre 2013

La verità del dolore è il tuo compiacimento

La nostra sofferenza emozionale nutre il nostro Ego, perché essendo mentale, è pura forma. Il nostro senso di sé ha bisogno di riconoscersi in una forma.

Il dolore è un'identificazione che difficilmente riusciamo a riconoscere, e quindi a lasciarlo andare. Pensiamo che del nostro dolore non siamo responsabili, che viene da altro, da fuori.

Il fatto è che la sofferenza emozionale diventa il nostro modo di pensare, di vivere, di vedere e giudicare il mondo. E la nostra stessa vita.

Se ci fate caso, per cultura ci compiaciamo della nostra sofferenza. 
Foto dell'autrice 
Una volta era dovuto alla religione. Il cristianesimo è infarcito di concetti legati alla santità della sofferenza, alla sopportazione del dolore come porta del Paradiso.
Poi sono arrivati gli intellettuali pessimisti che hanno fatto del male di vivere una misura della loro profondità e della loro lucidità verso la vita in sostanza.

Ma i Maestri spirituali ci fanno presente che l'identificazione è una forma creata da noi, e l'unico modo per rompere la dipendenza psicologica e il nostro compiacimento verso la sofferenza è osservare i nostri pensieri, i nostri schemi.

Se smetti di identificarti nella persona sofferente e ti concentri invece solo sulla pace che appare in assenza di pensieri, se comprendi davvero che tutto è forma, illusione nata dall'Ego che vuole emergere a tutti i costi, sei libero.


Nessun commento:

Posta un commento