martedì 14 giugno 2016

La Presenza e lo smalto per unghie

Ogni donna sa che quando si mette lo smalto sulle unghie per alcuni minuti dovrà stare ben attenta a non toccare nulla in maniera distratta e meccanica o lo smalto si rovinerà. 
Ebbene, ho notato che è un buon esercizio di Presenza sul corpo. I Maestri dicono che nella nostra epoca la pratica degli esercizi di Presenza e ricordo di sé va fatta nel mondo, nella quotidianità, non nella tranquillità di una valle isolata dell'Himalaya. Proprio perché è più difficile, oggi, non distrarsi con tutti gli stimoli che abbiamo, è una sfida bellissima. 
Quindi, ogni attività quotidiana va bene per approfittarne e fare gli esercizi.

Unghie e smalto - Foto dell'autrice
Con lo smalto per unghie fresco sulle mani finalmente ti ricordi di averle, le mani! E soprattutto ti accorgi di come normalmente le muovi, come prendi in mano gli oggetti. Se stringi qualcosa nel pugno o avvicini troppo le dita fra loro ecco che lo smalto ti si appiccica alla pelle. Hai imparato qualcosa sul tuo modo meccanico di muoverti.

Ma un valido esercizio di Presenza che ho sperimentato, ad esempio, è non divagare con la mente per paura del dolore fisico, mentre ero dal dentista. Se ti sforzi di sentire tutto, l'ago che ti penetra la gengiva e ti inietta l'anestetico, la sensazione che quel liquido provoca, la vibrazione del trapano, l'eventuale dolore che si avverte nonostante l'anestesia, allora tutto diventa una porta per Esserci. 
Stare lì nel ricordo di Sé: sono un'anima che osserva cosa accade al suo corpo nel mondo fisico. Sento l'eventuale paura del dolore, sento il fastidio alla mandibola che resta spalancata per troppo tempo e vengono i crampi, sento le labbra asciutte e spaccate, sento la lingua che vorrebbe passare sulle labbra per inumidirle e non sa dove stare, tra ferri e cannula per aspirare la saliva si contrae e vorrebbe mandare via tutti quegli oggetti estranei.

Allora stai sul respiro e ci sei, sei lì, in quel momento, stai vivendo tutto, invece di visualizzarti tra i campi di grano e i papaveri. Quella è una fuga e non serve a nulla, è l'ennesima inutile illusione che ci fa restare lontano dall'adesso. 
Se invece resti dove sei e ti sforzi di esserci anche nel fastidio, quell'esperienza resterà con te per sempre, sarà parte della tua struttura inossidabile.

Usate tutte le esperienze quotidiane che potete per starci dentro e vedrete la differenza tra vivere davvero e credere di essere vivi.

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