mercoledì 27 maggio 2015

Stare nell'emozione

Nel lavoro su di sé si parla di osservazione delle nostre reazioni ed emozioni, non di reprimerle. Finché non le conosciamo bene non riusciamo a dominarle con il ricordo di sé e la forza di volontà.
Ma a volte capita che un'emozione arrivi anche se siamo presenti e consapevoli che quell'emozione non viene da noi (personalità + corpi fisico, mentale ed emotivo).

Emozioni - Autoritratto dell'autrice
In quei momenti si vive una sorta di straniamento: siamo anima che osserva un corpo che si emoziona e trema o si irrigidisce.
Ma il nostro compito è soprattutto quello di osservare distaccati, perché significa continuare a riconoscere che quel corpo è come un abito indossato che a un tratto ci accorgiamo essere stropicciato. Non siamo noi ad aver bisogno di essere stirati!

La pazienza e la volontà di ricordarci di noi stessi in quanto anima - e quindi imperturbabili - farà il resto. Ci può volere una vita intera, perché non sappiamo quanto profonde siano le ferite che mettono in crisi il corpo, spesso sono così ben nascoste che non ne siamo minimamente consapevoli.

Ma ogni volta che il corpo ha timore o è investito da una forte emozione, l'unica cosa da fare è sforzarsi di ricordare che siamo anime in missione sulla Terra, e che se c'è un'emozione forte quella è anche la Chiave per la guarigione. 
Invece di scappare, ci stiamo dentro fino in fondo.
Standoci dentro, a poco a poco svanisce e noi, Anima, abbiamo conquistato lo scettro del potere!

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