Ciliegie - Foto dell'autrice |
Si preferisce mangiare mele gonfiate di chissà cosa e lucidate a cera del supermercato e si disprezzano le meline selvatiche asprigne e croccanti - che io invece trovo deliziose - un po' per pigrizia nel raccoglierla e un po' perché siamo abituati da decenni a frutta innaturalmente grossa e senza imperfezioni (ma insipida).
Quando vado in campagna a passeggiare con i miei cani mi piace soffermerai sotto un albero carico di frutti, sentire il ronzio delle api intorno nel silenzio dei campi, mi piace allungare una mano e - ringraziando - cogliere un frutto e poi assaporarlo lì sul posto, appena staccato dal suo ramo.
Intanto, a livello energetico e vitaminico un frutto appena colto è molto più nutriente, e poi essere consapevoli del Dono che Madre Natura ci sta facendo dovrebbe riempirci il cuore di gratitudine.
Cogliere i frutti dai rami è un esercizio di Abbondanza, un atto psicomagico. Perché stiamo apprezzando e accettando un Dono della Natura assolutamente gratuito.
Fragole - Foto dell'autrice |
Invito tutti i lettori a provare questo esercizio, mantenendo un'energia di gratitudine mentre si mangiano i frutti, e Presenza.
Nel caso si abitasse in un centro urbano lontano dalla campagna basta coltivare piccoli frutti sul bancone.
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