mercoledì 18 marzo 2015

La condivisione femminile

Tempo fa mi è stato regalato un libro sulle cosiddette donne Alfa, ovvero le donne in carriera che sempre più scalano i vertici delle aziende dimostrando di valere quanto - se non più - degli uomini, e restando in equilibrio tra lavoro e famiglia. In questo libro si sbandiera la fine della solidarietà femminile in cambio del potere economico. Insomma, per fare carriera, secondo l'autrice bisogna essere in competizione sia con il sesso opposto sia con il proprio.

Questa opinione per me non ha alcun senso. Prima di tutto, un tempo le donne erano molto più competitive tra di loro per via del fatto che non avendo potere economico erano costrette a lottare per avere un buon matrimonio, e quindi a far di tutto per essere notate dal buon partito di turno.
Femminino - Autoritratto dell'autrice

La vera solidarietà femminile ha radici antiche, non la si può trovare in età moderna, è qualcosa di ancestrale, che risale a quando il femminino era sacro, associato alla Grande Madre. E' quel tipo di solidarietà che si sta riscoprendo e che sempre più sta prendendo piede nelle donne di oggi, di tutte le età.
E' finito il tempo della lotta. E' il momento della condivisione.

Passare dalla consapevolezza femminile significa imparare a conoscerci per ciò che siamo a livello non solo biologico ma soprattutto energetico e simbolico. La donna è il Calice, ovvero l'accoglienza. Non ha senso per una donna diventare competitiva come un uomo. Significa scimmiottare ciò che non ci appartiene.

Nella nuova Era è bene invece portare il femminino, quindi l'accoglienza, l'antica sapienza nel mondo, anche in quello lavorativo. La chiave quindi è essere se stesse e così scardinare i vecchi ruoli lavorativi, non adattarsi. Dimostrare che un altro modo di lavorare e fare carriera - se è questo che una donna sceglie - è possibile.

Guarigione - Autoritratto dell'autrice
La condivisione femminile, quando è fatta all'ottava alta, in gruppi di consapevolezza e di risveglio, ha una potenza inimmaginabile finché non la sperimenti tu stessa.
Quell'energia, oltre a portare guarigione ad antiche ferite (non solo personali ma collettive, presenti nel nostro inconscio da generazioni) ha il potere di contagiare la persone con cui veniamo in contatto - come ha detto la mia amica Daniela Castellani nel suo Cerchio delle Donne avvenuto ieri sera - soltanto con la nostra presenza, senza che facciamo nulla. 
Quell'energia opera a livello sottile, impercettibile all'inizio, ma porta cambiamenti, rivoluzioni interiori, maggiore apertura verso la propria natura femminile ma anche a un'attitudine di Cuore verso gli altri.  

Mi auguro che sempre più donne sentano la necessità di riunirsi periodicamente in una condivisione all'ottava alta. Vi assicuro che il mondo potrà essere un posto migliore, con vibrazioni potenti di guarigione collettiva che contageranno anche il maschile.

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