mercoledì 10 luglio 2013

Correre il rischio

Siamo sicuri di saper rischiare davvero? 
Noi pensiamo che il rischio sia qualcosa di fisico, come andare troppo veloci in auto o senza casco in moto, o scalare una montagna, e spesso crediamo che sia coraggioso chi sfida i pericoli potenzialmente mortali.
Foto dell'autrice
Ma che dire del rischio di farsi coinvolgere sentimentalmente, del rischio di farsi vedere fragili?
In questo siamo tutti molto più fifoni.

Come scrive Fred Buscaglia nel famoso libro Vivere, amare, capirsi (Mondadori), magari pensiamo che a ridere ci sia il rischio di apparire sciocchi. Eppure gli sciocchi si divertono un mondo.
A piangere c'è il rischio di essere definiti sentimentali, ma noi siamo sentimentali, più di quanto siamo disposti ad ammettere.
A stabilire contatti con un altro c'è il rischio di farsi coinvolgere. Ma noi, in realtà, sotto sotto, amiamo da pazzi l'idea di farci coinvolgere. 
Ad amare c'è il rischio di non essere corrisposti. Ma non si ama per questo. Si ama per amare. Perché è nella nostra natura.
In fondo, conclude ironicamente Fred Buscaglia, a vivere c'è il rischio di morire! 
Ma se passiamo la vita a valutare i rischi e a farci frenare da essi, temendo il fallimento, non avremo davvero vissuto.
Incatenarsi alle proprie certezze non ci porta a nulla di nuovo.
Non rischiare significa non combinare nulla, rinunciare alla libertà.
Solo la persona che si mette in gioco e rischia è veramente libera.

O volete restare tutta la vita a sguazzare nel vostro brodo insipido?

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