mercoledì 4 giugno 2014

Vangelo di Tommaso: Precetto 29

Dal Vangelo secondo Tommaso - Precetto 29:
Gesù disse: "Se la carne è stata fatta per lo spirito, è una meraviglia. Se lo spirito è stato fatto per il corpo è una meraviglia delle meraviglie. Ma io mi stupisco che una tale opulenza abbia preso dimora in questa povertà".

Qui risulta chiaro che lo spirito si serve del corpo per fare un'esperienza terrestre.
Inoltre, questo corpo si adatta alla vibrazione energetica dell'anima che ospita, cioè, la forma del nostro corpo è derivata da quella dell'anima.
Perché il corpo è formato da un addensamento di materia che è tenuta insieme dall'anima, quindi non può che assomigliarle.

Foto dell'autrice
Ed è chiaro che lo spirito sia fatto per il corpo, se no non potrebbe incarnarsi nella materia. 
Esso si incarna per fare esperienza di sé e riconoscersi tramite il corpo fisico.
Per questo Cristo la definisce una meraviglia delle meraviglie.
Ne riconosce la genialità. 
D'altronde, come può il Divino non essere geniale?
E il suo stupore è proprio quello dell'illuminato di fronte alla Bellezza e Perfezione del Creato.

L'ultimo versetto non ha una connotazione negativa, come potrebbe sembrare di primo acchito. La povertà è la limitatezza e finitezza della materia rispetto all'anima che è immortale e allo Spirito divino, che è infinito.

Come scrive il commentatore Richard Valantasis, la ricchezza del regno spirituale vive nella povertà del mondo.





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