Molte persone sono d'accordo sulla necessità di fare silenzio e stare nel corpo, nel qui e ora, ma in sostanza la beffa è proprio l'esserci creati un mondo di distrazioni continue.
Eppure, nulla viene davvero per nuocere, e questa iperconnessione che genera brusio nella testa non fa che ricordarci di continuo quanto necessitiamo di maggiore Presenza.
Si va a cena da amici e questi lasciano la tv accesa con il suo sottofondo inutile di immagini e brusio a volume basso, si condivide una birra in compagnia ed ecco che a metà serata l'attenzione e il dialogo calano di colpo per via della focalizzazione di quasi tutti su messaggi e video al cellulare.
Non so voi, ma a me è capitato più volte di sentire un senso di nausea, stordimento, stanchezza e persino di momentaneo rifiuto per internet e l'insieme di accavallamenti di mass media tipici della nostra quotidianità. Per accavallamenti intendo utilizzare il pc e il telefono mentre c'è la radio accesa o la tv.
Brusio - Foto dell'autrice |
Questo senso di nausea è un dono, perché qualcosa di autentico, che è oltre la personalità, ci ricorda che la vera vita è più silenziosa, meno distratta da cose futili, da immagini ripetute all'infinito, da commenti.
La vera vita sta in quel silenzio in cui, a un tratto, non solo riesci a sentire il tuo cuore che batte, i succhi gastrici che si muovono dentro di te, ma puoi persino percepire il respiro della Terra.
Mi auguro che qualcuno dei miei lettori lo abbia sentito. Se no, vi siete persi un pezzo importante di vita vera. Ma siete in tempo per recuperare! Basta che facciate abbastanza silenzio dentro di voi in un luogo lontano dai rumori della città e delle auto che passano. A un tratto, sentirete uno strano ronzio simile a una nota continua, bassa. E' la stessa vibrazione dell'Ohm. E' il suono del pianeta.
Inoltre, se provate a sdraiarvi sulla terra nuda, magari sull'erba e guardate il cielo stando sempre nel silenzio interiore, sentirete la Terra muoversi, girare. Vi assicuro che l'ho sentita moltissime volte. Avrete una leggera sensazione di capogiro, e avrete davvero la sensazione di essere sospesi su un corpo celeste in movimento.
Per questo l'overdose informatica è una bella sfida evolutiva. Ci sta continuamente facendo da maestra. Se siamo abbastanza consapevoli da renderci conto delle nostre continue distrazioni, del bisogno futile di rifugiarci sui social network varie volte durante la giornata, abbiamo anche gli strumenti per fare lo sforzo di restare presenti e dominare il desiderio di fuga dalla realtà vera in quella virtuale.
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