mercoledì 12 giugno 2013

La vita non è una scuola? E se non lo è, allora cos'è?

A volte capita di imbattersi in libri che di colpo paiono minare tutte le tue certezze, tutto ciò che davi per scontato fino a un attimo prima.
A me è capitato recentemente con il libro Conversazioni con Dio, di Neale Donald Walsch (Sperling & Kupfer), consigliato da un amico.


Foto dell'autrice
A tutti noi o quasi viene spontaneo pensare che la vita sia in qualche modo una scuola, una passaggio nella materia per imparare una lezione. Magari a causa del karma.

Nelle conversazioni di Walsch con Dio, tramite la scrittura automatica, ecco che questa certezza viene scardinata.
Dio gli dice che la vita non è una scuola e noi non siamo qui per imparare una lezione.

Allora perché siamo qui?, chiede l'autore.

Per ricordare, e ricreare, Chi Siete, risponde il Divino.
In verità, se non create Voi Stessi per Quello che Siete, non riuscirete a esserlo.

Chiaro? Per niente. Anche l'autore è spaesato.

Allora il Divino spiega che la scuola è un posto in cui si va se c'è qualcosa che ancora non si sa. Ma noi, in realtà, sappiamo già tutto ciò che c'è da sapere, la nostra anima sa, ma ha bisogno di ricordare quanto sa già.

Quindi, la vita è un modo per sperimentare, conoscere in maniera diretta quanto l'anima a livello concettuale sa già. 
Siamo qui per ricordare quanto sappiamo già e lavorare con esso.

Noi possiamo sapere di essere generosi, ma finché non lo sperimentiamo davvero, resta un concetto astratto, un potenziale inespresso. Quindi, dobbiamo diventare generosi nella pratica.


Foto dell'autrice
L'unico desiderio della tua anima è quello di trasformare il più alto concetto di sé nella più meravigliosa delle esperienze.

Ma perché tutto ciò?

In principio, Quello Che Esiste era tutto ciò che c'era, e non c'era altro. Però Quello Che Esiste non avrebbe potuto aver coscienza di sé. (...) La consapevolezza di sé è quello cui anelava poiché voleva sapere cosa si provasse a essere tanto meravigliosi.
Quello Che Esiste non potrebbe sapere quello che si prova a essere meravigliosi a meno che quanto non esiste si manifesti.

Nessun commento:

Posta un commento