Gli anni '60 sono stati un momento preziosissimo per la storia del '900 e non solo, perché hanno portato una forte energia di cambiamento, hanno innescato maggiore consapevolezza politica e sociale nelle coscienze. Lo stile di vita hippie ha portato alla rottura di vecchi schemi comportamentali e ha sdoganato atteggiamenti fino a poco tempo prima inammissibili dal perbenismo imperante all'epoca.
Molti di noi sono un po' nostalgici del clima di rottura gioiosa che serpeggiava negli anni '60, e della musica, che ha raggiunto livelli di qualità ineguagliabili e ancora oggi è punto di riferimento e ispirazione per varie generazioni di musicisti e non solo.
Janis - Rielaborazione foto dell'autrice |
Quindi, la domanda che sorge spontanea subito dopo il moto di nostalgia è: Quale rivoluzione possiamo fare oggi?
La risposta è lampante: Cambiare stato di coscienza.
Sarà una rivoluzione molto più lenta e meno colorita di quella hippie ma, come diceva Osho, più tempo ci si mette e più si andrà in profondità.
Il Fuoco creativo che negli anni '60 ha bruciato tutto in fretta, ma restando un po' in superficie, oggi si può utilizzare per sovvertire il nostro mondo interiore.
Siccome il nuovo paradigma è che non esiste un esterno a noi, che tutto esiste e si crea solo dall'interno, l'unica rivoluzione possibile è quella interiore.
Quando avremo raggiunto una massa critica di coscienze in stato di veglia, allora davvero il mondo non potrà che rispondere al nuovo
Hippie heart - Foto dell'autrice |
Bisogna diventare un esercito di guerrieri di luce.
Senza più grossi conflitti interni, il bisogno di innescare conflitti nel mondo materiale collasserà.
Vegliate, dunque, perché solo aprendo gli occhi possiamo rivoluzionare una società di dormienti!
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