martedì 6 maggio 2014

La Legge di Attrazione secondo Dante

Chi di noi non ricorda il celeberrimo verso del Canto V della Divina Commedia:

Amor, ch'a nullo amato amar perdona (…)?

Dante ha scritto quel verso con due letture possibili. La prima, più drammatica, è riferita all'amore fuori dal matrimonio, che i due innamorati, Paolo e Francesca, non potrebbero consumare e per cui vengono uccisi; la seconda ha a che fare con la famosa Legge di Attrazione, che evidentemente il Sommo Poeta conosceva bene.

Quello che Dante vuole esprimere è: non esiste che un essere che ama non sia a sua volta riamato. 
Quell'amato sta per amante, nel senso letterale: colui che ama.
Foto dell'autrice
Perché se amore dai, amore ricevi. E' una Legge universale.

Certo, non è detto che la persona oggetto del tuo amore corrisponda per forza, ma se tu sei Amore, l'Amore viene da te.
In qualunque forma. Prima o poi arriva. 
Perché il tuo Amore è una calamita.

Sii tu stesso l'Amore che cerchi.
E l'Amore risponderà.

Impara per prima cosa ad amare te stesso.
Perché se non ti ami, non puoi certo trovare l'amore fuori di te, da parte di qualcuno che sta all'esterno.

Come dentro, così fuori, dice una vecchia massima.
Amore dentro, amore fuori.




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